«Una Caporetto», «ennesima figuraccia» di fronte a cui «nemmeno il Governo amico può chiudere gli occhi».

Le reazioni dell’opposizione non si fanno attendere dopo che il Governo Meloni ha portato la Regione Sardegna davanti alla Corte Costituzionale impugnando ben 19 articoli del collegato alla finanziaria approvato recentemente in Consiglio regionale (QUI LE NORME BOCCIATE).

«Una Caporetto su tutti i fronti, è più facile indicare cosa si sia salvato», attacca il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus. «Questo epilogo di una legislatura fallimentare segna anche la totale assenza di autorevolezza della Giunta nei confronti del Governo, di qualsiasi colore esso sia», incalza, ricordando che «tutte le norme cassate erano state proposte dalla Giunta Solinas, alcune addirittura con rassicurazioni e garanzie che non sarebbero state impugnate».

«Questo modo di legiferare assurdo, dove si salta di palo in frasca e si parla insieme di tortore e edilizia, è la morte della nostra specificità regionale, i pasticcioni non piacciono a nessuno», conclude Agus, che solleva poi il problema della piena applicabilità delle norme per diversi mesi, sino alla pronuncia della Corte.

«Un altro fallimento», attacca il segretario regionale Pd Piero Comandini. «Non si può non fare la conta, con questa sono ben 19 le leggi approvate da questo Consiglio regionale della Sardegna e impugnate dal Governo». «Li avevamo avvisati – continua – ma ci hanno fatto fare l’ennesima figuraccia. Solinas & C. hanno dimostrato ancora una volta incompetenza legislativa ed esecutiva che sta portando al fallimento dell’intera regione».

Il capogruppo M5s Alessandro Solinas: «Il cerchio si chiude in modo disastroso. Nemmeno il “Governo amico” può chiudere gli occhi davanti ai disastri della Regione Sardegna e impugna una norma propinata dalla maggioranza come panacea». Un’impugnazione, evidenzia Solinas, che va ad incidere su «temi importanti come sanità, urbanistica e assetto territoriale, tutti temi su cui la Giunta è riuscita solo a generare incertezza a danno dei cittadini e della nostra economia».

Esultano invece gli ambientalisti del Grig, che subito avevano chiesto al Governo Meloni di impugnare le norme sull’urbanistica raccogliendo 40mila firme. Avevano definito «sciagurate» quelle norme e ora sono soddisfatti della presa di posizione dell’esecutivo nazionale.

(Unioneonline/L)

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