Era stata tenuta fuori dalla terna iniziale proprio per non bruciarla. E ora rispunta fuori, quello di Elisabetta Casellati è il nome scelto dal centrodestra alla quinta chiama per l’elezione del Presidente della Repubblica.

Lei avrebbe espresso qualche perplessità soprattutto sulla tenuta della maggioranza di governo, ma è bastata una telefonata di Matteo Salvini a convincerla.

Nata a Rovigo nel 1946, papà partigiano e mamma maestra elementare, Maria Elisabetta Alberti ha studiato legge a Padova per poi specializzarsi in diritto canonico. Avvocato matrimonialista, ha sposato il collega Giambattista Casellati da cui ha avuto i due figli Ludovica e Alvise.

Forzista della prima ora, è stata eletta in Parlamento per la prima volta nel 1994. Dopo una pausa ci è tornata nel 2001, da vicecapogruppo di Forza Italia al Senato.

Molto vicina a Silvio Berlusconi, ha lavorato con Ghedini seguendo le numerose vicissitudini giudiziarie del leader forzista. E’ stata anche sottosegretaria alla Salute dal 2004 al 2006, alla Giustizia dal 2008 al 2011.

Anche lei ha votato la risoluzione “Ruby nipote di Mubarak”, in questi giorni è tornato in auge sui social un durissimo scontro avuto proprio sul caso Ruby con Marco Travaglio a ‘Otto e mezzo’, la trasmissione di Lilli Gruber.

Nel 2013, quando il Senato ha votato la decadenza di Berlusconi in seguito alla condanna, come le colleghe di centrodestra si è vestita a lutto, di nero, in segno di protesta contro il “plotone di esecuzione” che fece fuori il Cav dal Parlamento.

Nel 2014 è stata eletta membro laico del Csm, il 24 marzo 2018 è diventata la prima donna Presidente del Senato della Repubblica. Seconda carica dello Stato che sarebbe anche chiamata a sostituire Sergio Mattarella, nel caso la fumata bianca sul nuovo inquilino del Colle non arrivi prima della decadenza del mandato dell’attuale Capo dello Stato.

Cattolica, conservatrice sui diritti civili, si è fortemente opposta alle unioni civili.

Tra i casi in cui è rimasta coinvolta quello dei 124 voli di Stato in un anno, quasi tutti per coprire la tratta casa-lavoro da Venezia a Roma: “Usavo l’aereo blu per il rischio Covid”, si è giustificata. Finì nella bufera anche nel 2005 quando, da sottosegretario alla Salute, assunse come capo della segreteria sua figlia Ludovica. Nulla di illegale, la figlia replicò dicendo che non si trattava di un’assunzione ma di una consulenza “dovuta al fatto che non si fidava di nessun altro”.

(Unioneonline/L)

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