Il centrodestra oggi voterà un suo nome, alla quinta chiama per l’elezione del Presidente della Repubblica. Il vertice riunitosi ieri sera ha deciso che la coalizione oggi indicherà “uno dei nomi di alto livello proposti nei giorni scorsi”, dando mandato a Matteo Salvini di definirlo stamani, entro il nuovo vertice convocato per le 9, si legge nella nota congiunta diffusa al termine dell’incontro tra i leader.

E il nome, stando a quanto trapela da fonti di centrodestra, dovrebbe essere quello della presidente del Senato Elisabetta Casellati.

Uno strappo dunque, che potrebbe provocare la protesta del centrosinistra, pronto ad uscire dall’aula al momento del voto.

“Il centrodestra voterà, mi hanno dato mandato tutti a esplorare quale profilo può ottenere più consensi. Mi aspetto sviluppi risolutori e definitivi. Spero che Pd e 5s non votino più scheda bianca e si assumano le loro responsabilità”, ha detto Salvini al termine di una riunione che i più definiscono “burrascosa”, parlando di un durissimo confronto tra Tajani e Salvini, con urla che si udivano anche nei corridoio di Montecitorio. Al centro dello scontro il nome da indicare.

Prima del vertice il nome più indicato sembrava fosse quello di Giampiero Massolo, rimasto in piedi durante la riunione, ma che poi sarebbe stato bocciato dagli azzurri e dai centristi. Quindi

l'idea di proporre a Casellati la candidatura con l'obiettivo ufficiale di contarsi e cercare di verificare la sua capacità di attrarre voti.

La rottura del centrodestra ha provocato la durissima reazione del Pd, con Peppe Provenzano che ha postato a caldo un tweet di qualche giorno fa del segretario Letta che definiva l’ipotesi Casellati “un’operazione assurda e incomprensibile, mai vista nella storia del Quirinale”.

Fonti del Nazareno hanno rilasciato la seguente dichiarazione: "Il nome del prossimo presidente della Repubblica dovrà essere frutto di un percorso di condivisione e non di uno schema in cui una parte ha il diritto di avanzare proposte e l'altra di dire sì o no. Tutte le proposte che dovessero emergere da uno schema del genere sarebbero per noi inaccettabili".

"Mi sto chiedendo sinceramente se ho fatto bene a fidarmi, siamo stati portati in giro per tre giorni", ha detto stamani Enrico Letta.

E se Sgarbi, che ha partecipato al vertice di ieri sera e lo ha fatto notare, pensa che i 5 Stelle possano votare la presidente del Senato, l’eventualità viene respinta dal Pd, convinto che alla fine nessuno si smarcherà perché farlo vorrebbe dire far saltare l’alleanza.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata