«Oggi Giuseppe Conte ha cercato di provocare la fine di questa legislatura». Così Stefano Tunis di Sardegna al Centro 20Venti (centrodestra), dopo le dichiarazioni del leader del M5S che ha «Oggi Giuseppe Conte ha cercato di provocare la fine di questa legislatura». «Stamattina abbiamo letto che lo scenario si arricchisce di una possibile partecipazione al tema del M5S e del suo leader», premette Tunis che si riferisce all’ipotesi di «uno schema intermedio tra i veri finanziatori e il candidato» contenuta nelle oltre settecento pagine di atti e verbali sul rendiconto della presidente della Regione trasmessi dal Collegio di garanzia alla Procura. «Questo induce probabilmente a questa reazione del presidente Conte che però ha un chiaro significato politico, quello di aizzare la piazza contro la magistratura sarda e cagliaritana, individuando come vittima sacrificale la presidente Todde, e dall’altro lato precostituendo per se stesso e il suo movimento quello di vittima di un complotto».

Per Tunis tutto ciò ha un significato politico profondo: «Credo che la politica debba continuare a occuparsi delle sue questioni senza invasioni di campo nei confronti del lavoro che deve svolgere la magistratura, ma tenendo un occhio al fatto che probabilmente oggi il leader M5S ha cercato di provocare la fine della legislatura». Per Tunis, insomma, Conte è uscito «non a caso, dopo 15 giorni in cui sembrava distante dalla questione Sardegna, Conte incendia la questione invocando una guerra santa nei confronti della magistratura sarda e cagliaritana». E lo fa, spiega, «scaricando su Todde tutte quante le responsabilità politiche di questo momento». Questo, ribadisce, «è un elemento politico da tenere in alta considerazione perché potrebbe configurare una fine molto prossima della legislatura».

Sulla stessa linea, il vicecapogruppo di FdI Fausto Piga: «In situazioni serie, complicate, incerte come queste occorre essere lucidi e ponderare bene le parole se si vuole aiutare una persona in difficoltà invece Conte ha deciso di gettare benzina sul fuoco, evidentemente vuole abbandonare Todde al suo destino. Le dichiarazioni di Conte sono sconcertanti, attaccare i magistrati della Corte d'Appello è di una gravità inaudita, inoltre non ha dispensato buoni consigli alla Todde, anzi sembra il modo per continuare a complicare una situazione già difficile. A questo punto mi viene il dubbio che Conte stia pensando a salvare se stesso dal pasticcio sardo grillino e lasciare in solitudine Todde. Nel campo largo sardo è già iniziato il "si salvi chi può"».

C’è attesa intanto per il ricorso al tribunale ordinario che gli avvocati della governatrice dovrebbero depositare la prossima settimana. Una volta presentato, Todde riferirà in Aula e in quell’occasione riceverà dai gruppi di maggioranza l’invito a sollevare sul caso decadenza il conflitto di attribuzioni con lo Stato, su cui si esprime direttamente la Corte Costituzionale.

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