Sanna prende le distanze dal segretario Epifani e critica il governo Letta: "Non è solo Alfano a doversene andare a casa, sia chiaro, ma tutto questo improbabile Governo".

Proseguirà nell'impegno politico, "con rinnovata passione e determinazione", non dentro il Pd che lascia perché non si riconosce "affatto in chi lo governa realmente a livello nazionale e regionale, ma seguendo "una strada più coerente" con il suo sentire. Dice anche di provare "vergogna". "E' un sentimento nuovo che non trova più una giustificazione proporzionata al danno morale che il Pd - spiega Sanna, sino a qualche tempo fa vicino all'area di Paolo Fadda - sta infliggendo ai suoi elettori, ai militanti, agli iscritti, a me". Poi critica i parlamentari che non hanno dissentito sul mancato ridimensionamento dell'acquisto degli F35, chiede la cancellazione del Porcellum e che vengano sciolte le Camere, per ritrovare quella "credibilità che è andata perduta", e attacca Letta e Epifani che non hanno promosso il voto sull'ineleggibilità di Berlusconi, "dopo la condanna a 7 anni e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici".

Parlando della situazione del partito in Sardegna, l'ex presidente del Pd isolano sottolinea che "il tema del ricambio della classe politica è cruciale e non più rinviabile. Ma non servono un semplice rinnovamento generazionale, o un congresso guidato dai soliti, intramontabili capicorrente. Serve una svolta culturale, un affrancamento dal potere del capo locale". Infine un accenno alle primarie in vista delle regionali del 2014: "possono essere, se le lasciamo aperte alla partecipazione di tutti - conclude - una straordinaria occasione di rilancio, non solo per chi ne avrà in capo la leadership ma per tutto il centrosinistra".
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