Berlusconi scrive a Cappellacci: "Basta divisioni". Ma i dissidenti tirano dritto
Forza Italia in Sardegna è sempre più una polveriera pronta a scoppiare. Neanche una lettera di Berlusconi è riuscita a ricomporre le divisioniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Neanche l'intervento di Silvio Berlusconi è riuscito a sanare le spaccature di Forza Italia in Sardegna.
Ieri l'ex premier, con una lunga nota rivolta al coordinatore regionale Ugo Cappellacci, ha invocato unità e chiesto di mettere immediatamente fine alle divisioni interne al partito.
"In Sardegna ci attende una sfida importante, che deve vedere Forza Italia unita e determinata", è l'appello lanciato da un Cav molto infastidito dalle fibrillazioni interne che "danneggiano" il partito. "Prendo atto - scrive ancora l'ex presidente del Consiglio - che esistono diverse vedute, che non dovrebbero essere manifestate all'esterno ma dovrebbero essere oggetto di un dibattito democratico all'interno degli organi del partito".
Forza Italia è sempre più una polveriera sul punto di scoppiare, con la Lega che è lì, pronta a raccogliere i cocci, forte com'è del risultato ottenuto nell'Isola alle scorse elezioni politiche.
I dissidenti (l'eurodeputato Salvatore Cicu, il deputato Pietro Pittalis, la capogruppo in consiglio regionale Alessandra Zedda e i consiglieri Antonello Peru, Marco Tedde e Stefano Coinu) chiedono le dimissioni dell'ex governatore e contestano la linea politica del partito nell'Isola.
E neanche la lettera del Cav li ha fatti desistere. Tanto che ieri hanno disertato la direzione regionale del partito convocata a Oristano da Cappellacci.
"Noi ci riconosciamo solo nel nostro leader Berlusconi, ma l'attuale situazione politica in Sardegna va resettata: serve un confronto a 360 gradi, basta con decisioni individuali prese nelle stanze chiuse", attacca Cicu, che annuncia per sabato 17 novembre la "contro-riunione" dei dissidenti.
Si terrà alla Fiera di Cagliari: "Sarà un incontro aperto per fare il punto della situazione e aprire il confronto con il territorio. Tutti devono sentirsi coinvolti, serve un cambio di rotta".
(Unioneonline/L)