Dal Friuli, dove domenica andranno in scena le elezioni regionali, un nuovo attacco frontale di Silvio Berlusconi al Movimento 5 Stelle.

Dopo aver definito i pentastellati una "setta", un "pericolo per la democrazia" e degni solo di "pulire i cessi" nella sua azienda, il leader di Forza Italia questa volta evoca addirittura l'Olocausto.

"Sta succedendo qualcosa in Italia di davvero pericoloso", ha detto nel corso di una visita a Malghe di Porzus, in provincia di Udine, dove, fra il 7 e il 18 febbraio 1945, vennero uccisi 17 partigiani.

Aggiungendo: "L'altro giorno ho chiesto ad alcune persone a cui stavo dando una mano: 'Come vi sentite di fronte al comportamento di questa formazione politica, di questo movimento che non si puo' definire un partito democratico?'. Mi hanno risposto che si sentono come gli ebrei al primo apparire di Hitler".

L'ennesima esternazione al veleno, che fa eco ad altre dichiarazioni di fuoco degli esponenti grillini, che hanno definito Berlusconi, solo nelle ultime settimane, "colluso con la mafia", "pregiudicato" e "il male assoluto".

Quest'ultima definizione, confezionata da Alessandro Di Battista per motivare il rifiuto del Movimento a stipulare un accordo di governo con la Lega di Salvini perché alleata di Forza Italia, ha innescato anche la replica della figlia del Cavaliere, Marina.

Che ha tuonato, anch'essa senza peli sulla lingua: "Mio padre un giorno sarà nei libri di storia, Di Battista non credo".

Una guerra a colpi di epiteti e metafore che non accenna a placarsi e che, anzi, sembra destinata a rinfocolarsi nei prossimi giorni, quando riprenderanno le trattative per la formazione del nuovo governo.

(Unioneonline/l.f.)

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