Passata la festa, si pensa al (dopo)domani. Lo fa Francesco Agus, che dal fronte dei Progressisti lancia un messaggio alla (futura?) coalizione di centrosinistra, in vista delle ormai molto prossime elezioni regionali. Una compagine che deve essere «omogenea tra chi è oggi all’opposizione, dentro e fuori dal Consiglio». Ma non basta. Perché far cambiare direzione alla Regione, per Agus, «è facile come tirare un rigore. Però dobbiamo evitare di passare sul dischetto troppo tempo e rompere gli indugi». 

Per l’esponente del centrosinistra è necessario «costruire una coalizione unita e capace di allargare il campo, dotarsi di un programma di forte discontinuità e scegliere infine il candidato presidente più adatto a vincere la partita delle elezioni e del governo». In quest’ordine. «Fare il contrario, iniziare dalla fine»,  secondo Agus, «pensare che si tratti di un casting per la scelta del leader e non di una competizione vitale per la salvezza della nostra comunità è il modo migliore per perdere». 

Il percorso sembra essere tracciato, verso un accordo con il Movimento 5 Stelle. Mai citato, ma presente nei piani: «Quattro anni trascorsi sugli stessi banchi hanno cementato i rapporti. Non solo: il risultato elettorale ottenuto da questi partiti in tutte le recenti competizioni elettorali, al netto delle divisioni, è stato superiore rispetto a quello del centrodestra».

Tra chi vuole scalzare l’attuale governo regionale il mantra è sempre lo stesso: non parliamo male di loro, raccontiamo cosa vogliamo fare noi. Ma un attacco al centrodestra Agus non lo evita: «Giudico il presidente della Regione e alcuni tra gli accoliti di cui si è circondato moralmente incompatibili con il governo della cosa pubblica». 

(Unioneonline/E.Fr.)

© Riproduzione riservata