Dieci anni fa il Movimento 5 Stelle conquistava la sua prima, grande affermazione elettorale, incassando alle politiche del febbraio 2013 il 25,5% dei voti.

Un risultato di quasi parità col Partito Democratico di Pierluigi Bersani che, coalizzato con le altre forze politiche di centrosinistra, non riuscì a uscire vincitore dalle urne.

Subito dopo il voto iniziarono dunque le trattative tra centrosinistra e il Movimento fondato da Beppe Grillo per trovare punti comuni su cui provare a stipulare un patto di governo. 

Un negoziato naufragato però dopo pochi giorni, con lo stesso Grillo a chiudere ogni porta a possibili alleanze, durante un colloquio in diretta streaming con lo stesso Bersani diventato celebre. 

contentid/OTMzNWI2YzktNzM1Mi00
contentid/OTMzNWI2YzktNzM1Mi00

Il Movimento restò quindi all’opposizione per cinque anni e alle successive politiche riuscì a conquistare ulteriore consenso, sfiorando il 33%. 

Nacque allora il “patto” con la Lega di Matteo Salvini che diede vita al governo Conte I, cui seguì il Conte II assieme proprio agli ex “nemici” del Pd. 

Exploit, quelli del 2013 e del 2018, che il M5S non è riuscito però a confermare alle elezioni dello scorso settembre, che hanno visto l’affermazione del centrodestra e, soprattutto, di Fratelli d’Italia, quando il Movimento è letteralmente crollato, dimezzando i voti al 15,6%. 

(Unioneonline/l.f.)

 

© Riproduzione riservata