gni volta devo fare accordo con quello!”, dice Luigi Di Maio apparentemente esasperato in un audio “rubato” mentre parla ai militanti a Cosenza. E in questo sfogo dal sen fuggito, mentre tutti capiscono che sta iniziando a parlare di Matteo Salvini, si intuisce il punto di verità di un rapporto fra i due vicepremier. Un audio piratato che non ribalta la realtà, ma la spiega, e fa capire meglio di ogni retroscena come si reggono i delicati equilibri del governo. Le esasperazioni, i tic, gli umori neri.

Questa certificazione non voluta, sembra la chiave, insieme alle altre riflessioni che Di Maio ha consegnato al suo uditorio in quell'occasione, che spiega perché (malgrado tutti i pronostici), il governo non è caduto nei momenti di crisi (e non cade nemmeno adesso). Non c'è una situazione di rottura, ma semmai, piuttosto, un malessere endemico, una convivenza difficile come quella tra coniugi logorati dal tran tran quotidiano, quello che i francesi chiamano, con una espressione che può tenere insieme il meglio e il peggio, menage.

I due sposini gialloverdi, sono passati in un pugno di mesi dal bacio sui muri immaginato dal graffitista Tvboy, a questa convivenza belligerante, un marito e un moglie condannati a coesistere. Lo abbiamo raccontato, su questo giornale, mese per mese, senza mai farci ingannare dalle apparenze. E infatti il racconto che Di Maio fa agli attivisti del Movimento 5 Stelle, nella registrazione-verità messa in rete dal sito LaCnews di Cosenza, è persino impressionante, per il candore di sincerità che attraversa il vicepremier. (...)

SEGUE A PAGINA 12
© Riproduzione riservata