S i ricomincia. Il Cagliari old style ha terminato di giocare due settimane fa, il tempo di un paio di bagni al mare e da domani sarà ancora Cagliari. Con un'immagine nuova, un allenatore che esige cambiamenti, il ritiro e poi la testa sarà sul campionato. Tifosi esclusi, almeno sino al 7 settembre: fino a quando l'aria sarà questa, resteranno fuori, eredità della maledetta stagione appena finita e con la forte probabilità - vedi Covid-19 - che la Serie A debba ripartire con gli stadi vuoti. Cosa succede a Cagliari? Alla vigilia del raduno ad Assemini e della partenza per Aritzo, Di Francesco si ritrova con un esercito di calciatori e le forbici in mano, pronto a sfoltire una rosa esagerata. Il diesse Carta, nuovo si fa per dire, ha i suoi grattacapi: cessioni, tante, e acquisti mirati, per consegnare all'allenatore una squadra ambiziosa, parole e musica di Giulini. Di Francesco ha chiesto due terzini, un centrale e due esterni offensivi. Qualcosa c'è, in magazzino, ma fra acquisti da fare e qualcuno da re-indirizzare, il movimento non mancherà. Cragno, ma soprattutto Joao Pedro e i suoi 18 gol, sono sul mercato, Nandez potrebbe restare, Klavan e Ceppitelli sono da valutare, i casi da risolvere sono in mezzo al campo fra un regista da individuare e Nainggolan da riportare a casa. A proposito di regista: in casa c'è Bradaric, potrebbe piacere e quindi un problema in meno. L'impressione è che rivedremo una squadra attrezzata, costruita con due vantaggi: le esperienze agrodolci della stagione scorsa e la testa velocissima del tecnico. L'officina rossoblù riapre, la febbre - quella buona - comincia a salire.
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