A testa alta fino alla fine
Enrico PiliaÈ andata male, ma non malissimo. Se la classifica del Cagliari scricchiola, vista in direzione Europa, arrivano segnali confortanti dalla Sardegna Arena. Zenga si presenta con una squadra a pezzi davanti al più forte attacco d'Europa, i suoi vanno perfino in vantaggio - che grande ingiustizia, la decisione dell'arbitro di annullare - poi un pasticcio di Carboni (perdonatelo subito) consente agli extraterrestri dell'Atalanta di viaggiare comodi, con un gol e un uomo di vantaggio. Ma poi, Cragno compreso, abbiamo visto un buon Cagliari, a tratti perfino capace di giocare faccia a faccia contro una squadra che farà paura a tutti anche in Champions, cercando di riprendersi un punto fino al 93'. Eroici, a tratti, i rossoblù, con i cambi (improponibile il paragone con quelli dell'Atalanta) che stavano per dare la svolta alla gara.
Peccato, perché nella sera in cui Verona e Parma portano a casa zero punti, inaspettatamente, un'impresa contro la corazzata di Gasperini avrebbe rimesso il Cagliari al centro della scena. Un campionato strano, imprevedibile, lascia aperte tutte le porte, a otto gare dalla fine. E l'impressione, dopo la partita di ieri, è che in una di queste ci si possa infilare anche il Cagliari, con questa faccia, questo cuore, con lo spirito di chi non vuole mollare. Una carezza per Carboni, subito e senza esitazioni, perché ha visto il primo rosso della sua vita da calciatore “vero” mettendo nei pasticci la squadra, ma tutti abbiamo capito, da Tonara al resto d'Italia, che a questo livello c'è posto anche per lui. E ora a Firenze. Reset e via.