È andata male, ma non malissimo. Se la classifica del Cagliari scricchiola, vista in direzione Europa, arrivano segnali confortanti dalla Sardegna Arena. Zenga si presenta con una squadra a pezzi davanti al più forte attacco d'Europa, i suoi vanno perfino in vantaggio - che grande ingiustizia, la decisione dell'arbitro di annullare - poi un pasticcio di Carboni (perdonatelo subito) consente agli extraterrestri dell'Atalanta di viaggiare comodi, con un gol e un uomo di vantaggio. Ma poi, Cragno compreso, abbiamo visto un buon Cagliari, a tratti perfino capace di giocare faccia a faccia contro una squadra che farà paura a tutti anche in Champions, cercando di riprendersi un punto fino al 93'. Eroici, a tratti, i rossoblù, con i cambi (improponibile il paragone con quelli dell'Atalanta) che stavano per dare la svolta alla gara.

Peccato, perché nella sera in cui Verona e Parma portano a casa zero punti, inaspettatamente, un'impresa contro la corazzata di Gasperini avrebbe rimesso il Cagliari al centro della scena. Un campionato strano, imprevedibile, lascia aperte tutte le porte, a otto gare dalla fine. E l'impressione, dopo la partita di ieri, è che in una di queste ci si possa infilare anche il Cagliari, con questa faccia, questo cuore, con lo spirito di chi non vuole mollare. Una carezza per Carboni, subito e senza esitazioni, perché ha visto il primo rosso della sua vita da calciatore “vero” mettendo nei pasticci la squadra, ma tutti abbiamo capito, da Tonara al resto d'Italia, che a questo livello c'è posto anche per lui. E ora a Firenze. Reset e via.
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