I l Comitato promotore dell'inserimento in Costituzione del principio d'insularità, ovvero del riconoscimento del grave svantaggio naturale derivante dalle condizioni d'insularità, che andrebbe compensato con maggiori trasferimenti statali, si sta attivando per ottenere la calendarizzazione in Commissione Affari costituzionali del Senato della seguente proposta di modifica dell'articolo 119 della Costituzione: “Lo Stato riconosce il grave e permanente svantaggio naturale derivante dall'insularità e provvede alla tutela dei diritti individuali e inalienabili garantiti dalla Costituzione. La Repubblica dispone le misure necessarie a ricostituire una effettiva parità ed un reale godimento dei diritti”.

La proposta, sostenuta da 100 mila firme, è stata depositata in Senato un anno fa e da allora è caduta nel dimenticatoio. Il presidente della Commissione, il leghista Stefano Borghesi, nei giorni scorsi è caduto dalle nuvole: della proposta non sapeva niente; tuttavia, dopo un incontro col presidente del Comitato promotore, ha promesso il suo appoggio in cambio di un sostegno dei parlamentari sardi all'autonomia differenziata che sta molto a cuore a Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Ammesso che un simile scambio di favori sia politicamente fattibile, conviene alla Sardegna? Temo che la risposta sia negativa, vediamo perché.

Innanzitutto, occorre osservare che, sinora, mai il Parlamento ha approvato modifiche costituzionali d'iniziativa popolare. (...)

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