I l Novecento ci ha insegnato che il giurista Giuseppe Casaregis aveva ragione: i segni distintivi delle merci, concepiti tre secoli prima, sarebbero nel tempo divenuti economicamente più importanti delle merci stesse. E oggi noi troviamo normale che Coca Cola o Fendi siano marchi che in sé hanno un valore enormemente più alto rispetto alle bevande e borse che essi rappresentano.

In questo secolo la tecnologia ci chiama a sfide ancora più avvincenti, molte delle quali si legano alla società virtuale, al flusso mondiale dei dati, delle informazioni e delle immagini. In sostanza, queste ultime divengono a volte più importanti dei beni e dei luoghi rappresentati. In altri casi esse inducono a voler raggiungere e fruire proprio di quei luoghi, così generando flussi economici e turistici.

È il caso dei documentari, film, video, spot pubblicitari che spesso divengono veicolo per la vendita di beni e servizi, anche nell'industria culturale o dell'intrattenimento. Queste opere multimediali hanno sovente bisogno di luoghi fisici dove essere realizzate ed esistono professionisti specializzati in questo: i location managers che guidano grandi imprese, registi, videomakers a recarsi nei luoghi più belli, a volte nascosti, per svolgere il proprio lavoro.

Insomma: non c'è solo l'accessibilità fisica ai luoghi di cui giustamente preoccuparsi (con la continuità territoriale). Anche l'accessibilità, la continuità virtuale è importante. Prendiamo ad esempio i film, anche stranieri, che nel tempo sono stati girati in Italia. (...)

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