S i susseguono incessantemente i dati sulla disoccupazione giovanile, sul Pil, sul gap infrastrutturale. Da ultimo i peggiori li ha trasmessi Svimez, che evidenzia l'acuirsi del divario sud-nord. Divario ancor piú grave perché, come evidenzia Eurispes, il sud non sa spendere i soldi che ha. E la Sardegna, se non utilizza al più presto i 350 milioni rivenienti dalla programmazione 2007-2013, non farà eccezione. Non si tratta, com'è evidente, di far fronte solo all'emergenza, di attivare gli ammortizzatori sociali. Se non riusciremo a ridare a quest'isola una prospettiva di sviluppo anche questi si esauriranno e non ci sarà Stato o solidarietà che tengano ad una crisi e a uno spopolamento inesorabili, senza ritorno.

E allora diamoci una mossa. Ci sono nell'isola enormi potenzialità inespresse, luoghi meravigliosi sottoutilizzati, abbandonati, trascurati. Uno di questi, tra i tanti, è La Maddalena. Luogo emblematico, isola nell'isola che ben rispecchia i mali della Sardegna. Così il caro traghetti, un modello di sviluppo fallimentare affidato solo alle forze armate, una cultura di lavoro impiegatizio prevalentemente pubblico, l'abitudine all'assistenzialismo e un'economia indotta, specchio di uno Stato padre e padrone, il cui arretramento lascia solo dipendenza, macerie, disperazione.Eppure le opportunità sono immense e così le potenzialità di investimento, specie a valle dello scandalo del G8: una ferita ancora aperta, che rischia di non rimarginarsi piú. Ad oggi, a fronte di centinaia di milioni di investimento, di strutture completate ed alcune mai utilizzate, di una portualità straordinaria, una bonifica di meno di 15 milioni di euro, che ancora non parte. Nel frattempo, ben oltre 100 milioni il risarcimento del danno che la società concessionaria chiede allo Stato. Quest'ultimo, a sua volta, incassa quasi 600.000 euro all'anno di Imu dagli immobili della Regione, che si accontenta di 60.000 euro l'anno di concessione(!!). Una Caporetto, per la Regione e per la comunità locale (che potrebbe farvi lavorare oltre 100 occupati, senza contare l'indotto).

Un disastro senza eguali che abbiamo ereditato e che però oggi possiamo sanare con poco. Cosa aspettiamo? E cosa accadrà all'ex villaggio club Med di Caprera, di proprietà regionale, da anni abbandonato? E cosa ai caseggiati in rovina di Punta Rossa, ex demanio militare passati alla Regione? Si tratta di luoghi meravigliosi, di centinaia di migliaia di metri quadrati di immobili che potrebbero essere dedicati a un turismo di qualità, offrendo ricettività adeguata e servizi. Alla Maddalena aspettano risposte da anni, non facciamoli più attendere.

Aldo Berlinguer
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