D urante il dibattito elettorale, infiammato da grandi declamazioni, i percorsi normativi proseguono, spesso ignorati dai più. Uno dei temi toccati, con un emendamento al Decreto semplificazioni, è quello delle zone franche. Si mette così un punto a questa tortuosa vicenda, con l'esito finale di elidere la specialità regionale e omologare la Sardegna ad un paradigma unitario valido per tutte le regioni italiane. Al di là delle suggestioni che esso evoca, il tema è molto tecnico. Per affrontarlo, occorre addentrarsi tra le norme. Ci scuseranno i lettori ma, si sa, oggi la politica è tecnica. Chi lo nega fa solo retorica e di questa ce n'è fin troppa.

L'emendamento citato ne contempla molte di zone franche: quelle doganali (ZFD), quelle speciali (ZES), quelle cosiddette logistiche (ZLS). In sostanza, vengono inserite nel quadro normativo disposizioni che consentono a talune di esse rilevanti semplificazioni amministrative e termini temporali ridotti della metà. Inoltre, all'interno delle ZES, vengono istituite zone franche doganali (ZFD), avendo in molti richiesto di mettere a sistema i due strumenti di sviluppo economico al fine di attrarre investitori. Così, in un colpo solo, il Governo sta tentando di offrire lo strumento alle Regioni che lo invocavano e supplire a quelle, come la Regione sarda, che, pur avendolo dal 1998, non lo utilizzavano. In effetti, occorreva una norma di legge (e non un DPCM) per introdurre importanti semplificazioni amministrative, le quali oggi vengono offerte a tutte le zone cosiddette speciali. (...)

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