È una frontiera difficile quella tra natura e tecnologia, che solleva molti problemi, taluni dolorosi e inquietanti. E questo dei gemelli contesi è un caso esemplare.

Più semplice ricorrere ai metodi tradizionali, ripristinare tabú, gridare al sovvertimento della natura. Dobbiamo peró resistere,

Aldo Berlinguer

riflettere e imparare a convivere con la tecnologia, tentando di trovare soluzioni ai molteplici problemi che essa pone, anche quando essi sono particolarmente difficili, come in questa vicenda.

Il diritto, in simili casi, é solo di parziale aiuto, anzi, rischia di acuire i conflitti. Purtroppo questo tipo di approccio genererà un conflitto insanabile, per di più in una materia delicatissima e con strascichi dolorosissimi su persone, affetti, nuclei familiari.

Raggiungeremo inoltre una soluzione giuridica che comunque sará contro natura, giacchè nel caso di assegnazione dei gemelli ai genitori biologici, avremo il paradosso di una sostanziale maternità surrogata. Un'ipotesi di utero in affitto per di più contro la volontà della prestatrice, la quale si vedrebbe portar via il frutto, sofferto, della sua gravidanza; quindi più un utero espropriato che, diciamo cosí, locato.

Nel caso opposto, avremo un patrimonio genetico, un albero genealogico cui verrebbe amputato un ramo ed innestato su un altro albero. Vedremo quindi esseri umani dalle sembianze e dalle inclinazioni chiaramente riconducibili ad una coppia venire acquisiti, ope legis, da un altro nucleo familiare, per di più nella consapevolezza diffusa che ció é accaduto in virtú di una regola, che magari, qualche tempo dopo, potrebbe essere modificata.

In ciascuna delle soluzioni citate, diritto e natura sarebbero inevitabilmente agli antipodi, anche perché, in questa vicenda, è chiaro a tutti come ambedue le coppie hanno contribuito in modo essenziale alla nascita dei gemellini.

La sola cosa giusta sarebbe il risarcimento del danno che, in ambo le ipotesi, incomberebbe sull'ospedale Pertini. Ma quale risarcimento possibile per una simile, drammatica menomazione?

Mi torna in mente il noto film sui neonati erroneamente scambiati e consegnati a due coppie, una israeliana, l'altra palestinese.

Lì non era la tecnologia sul banco degli imputati ma il mero errore umano. E, almeno lì, ciascuno aveva avuto "soddisfazione". Eppure, anche in quella vicenda, solo l'intelligenza e l'umanitá di ambedue le coppie riuscí a fare argine all'odio, alla guerra, alla prevaricazione, con o senza diritto.

L'augurio é che, anche in questo caso, le due coppie sappiano sedersi e parlare, cercando una soluzione condivisa. Senza questo, non vi saranno vincitori ma solo vinti. Ed il conflitto avrá esiti comunque infausti, durevoli - ultra generazionali - e imprevedibili.

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