«La Russia ha già perso quasi 99.000 dei suoi soldati in Ucraina. Un altro giorno e saranno 100.000 le perdite per gli occupanti. Perché? Nessuno a Mosca ha una risposta. Fanno la guerra e sprecano la vita delle persone - la vita di altre persone, non i loro cari, non la propria vita, ma gli altri - e solo perché qualche gruppo al Cremlino non sa ammettere gli errori e ha una terribile paura della realtà. Ma la realtà parla da sé». Lo ha detto il presidente ucraino Voldymyr Zelensky, alla vigilia del 300esimo giorno di conflitto. 

Intanto, Vladimir Putin, in visita a Minsk, avrebbe fatto pressioni sul presidente bielorusso Lukashenko per ottenere l’invio di truppe in Ucraina, in supporto alle forze armate di Mosca. 

I due leader hanno avuto un colloquio di due ore, ma il numero uno del Cremlino (che nega di aver chiesto un impegno in guerra all’alleato) non avrebbe però ottenuto l’assenso di Lukashenko, contrario a un intervento diretto della Bielorussia nello scacchiere ucraino. 

Per il momento la Bielorussia ha accettato di proseguire le esercitazioni congiunte con le truppe di Mosca, e di dispiegare sul proprio territorio alcune batterie di missili S-400 Iskander consegnati dalla Russia. 

Ma gli Usa, tramite il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Ned Price, già avvertono: «Se la Bielorussia si impegnerà direttamente nel conflitto, risponderemo adeguatamente».

(Unioneonline/l.f.)

© Riproduzione riservata