La prima udienza del processo che in Egitto vede imputato Patrick Zaki, attesa dal giovane per 19 lunghi mesi, è durata solo pochi minuti.

Il giudice ha infatti aggiornato il procedimento al prossimo 28 settembre. Fino a quella data lo studente egiziano dell'università di Bologna, accusato di diffusione di notizie false per un articolo che aveva scritto nel 2019 sui cristiani in Egitto, a suo dire perseguitati, dovrà restare in carcere. 

Di fronte alla corte Zaki – ammanettato e posto in una gabbia – ha preso la parola, lamentando in sostanza di essere stato detenuto oltre il periodo legalmente ammesso per i reati minori di cui è accusato adesso (le accuse più gravi – come istigazione al terrorismo – a suo carico sono infatti cadute).

Anche la sua legale, Hoda Nasrallah ha sostenuto la stessa tesi chiedendone il rilascio o almeno l'accesso al fascicolo giudiziario che lo riguarda.

(Unioneonline/l.f.)

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