Von der Leyen annuncia il piano di riarmo europeo: «800 miliardi per la difesa, viviamo in tempi pericolosi»
La presidente della Commissione Ue: «La nostra sicurezza è minacciata in modo serio, la questione ora è se saremo in grado di reagire con la rapidità necessaria»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen annuncia un investimento da 800 miliardi per la difesa europea. «Viviamo in tempi pericolosi, la sicurezza dell'Europa è minacciata in modo serio, la questione ora è se saremo in grado di reagire con la rapidità necessaria», ha detto presentando - a due giorni dal vertice straordinario sulla difesa che si terrà giovedì 6 marzo - il piano ReArm Europe.
«Proporremo di attivare le clausole nazionali di salvaguardia» del Patto di stabilità a sostegno della difesa, ha spiegato in conferenza stampa. «Se gli stati membri aumentassero la loro spesa per la difesa dell'1,5% del PIL in media, ciò potrebbe creare uno spazio fiscale di circa 650 miliardi di euro in un periodo di quattro anni». E poi l'Ue «fornirà 150 miliardi di euro di prestiti agli stati membri per investimenti nella difesa» per un totale dunque di 800 miliardi.
«L'Europa è pronta ad assumersi le proprie responsabilità – ha aggiunto -. Rearm Europe potrebbe mobilitare circa 800 miliardi di euro nella difesa» europea, «per un'Europa sicura e resiliente». «Continueremo naturalmente a lavorare a stretto contatto con i nostri partner nella Nato. Questo è il momento dell'Europa e siamo pronti a fare un passo avanti», ha scandito.
Sui 150 miliardi, la presidente della Commissione europea ha spiegato che «si tratta fondamentalmente di spendere meglio e spendere insieme. Stiamo parlando di domini di capacità paneuropee come ad esempio difesa aerea e missilistica, sistemi di artiglieria, missili e munizioni, droni e sistemi anti-drone. Ma anche di soddisfare altre esigenze dalla mobilità informatica a quella militare. Questo aiuterà gli stati membri a mettere in comune la domanda e ad acquistare insieme. E naturalmente con questa attrezzatura gli stati membri possono aumentare notevolmente il loro sostegno all'Ucraina. Questo approccio di approvvigionamento congiunto ridurrà anche i costi, la frammentazione, ma aumenterà l'interoperabilità e, naturalmente, rafforzerà la nostra base industriale di difesa».
(Unioneonline)