I ministri delle Finanze del G7 hanno concordato un piano per mettere un tetto al costo del petrolio russo, per fermare i prezzi in balia della guerra e diminuire le entrate per la Russia evitando che vengano reinvestite proprio nella guerra contro l'Ucraina.

E l’Unione europea rilancia, la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen dice senza mezzi termini che “è arrivato il momento di mettere un tetto anche al prezzo del gas russo”, ma Mosca non ci sta e minaccia lo stop alle forniture.

La replica arriva direttamente per bocca del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: “Se i Paesi ostili metteranno un tetto ai prezzi sulle risorse energetiche russe, Mosca fornirà petrolio solo ai Paesi che si adeguano alle condizioni del mercato”, le sue parole. 

Ieri intanto la missione dell'Aiea è entrata nell'impianto della centrale nucleare di Zaporizhzhia senza avere al seguito giornalisti indipendenti, nonostante l'accordo con il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Rafael Grossi.

"Quando abbiamo incontrato Grossi e i componenti della missione a Kiev, abbiamo convenuto che la missione sarebbe stata accompagnata da giornalisti dei media ucraini e internazionali. Giornalisti indipendenti, in modo che il mondo potesse vedere la verità. Sfortunatamente, questo non è stato fatto, anche se promesso", ha detto Zelensky, accusando la Russia di aver permesso soltanto l'ingresso dei loro "propagandisti".

Mosca intanto fa sapere che sei dipendenti dell’Aiea resteranno ancora qualche giorno nell’impianto, mentre in due ci rimarranno “stabilmente” E accusa Kiev di portare il mondo sull’orlo di un “disastro nucleare”

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La giornata di ora in ora:

Gazprom, Berlino: “Russia inaffidabile ma ora più preparati”

"Abbiamo preso atto delle ultime notizie. Non commentiamo il fatto ma abbiamo già visto nelle scorse settimane la mancanza di affidabilità della Russia e abbiamo portato avanti le misure di rafforzamento dell'indipendenza dalle importazioni di energia russa in modo coerente e impassibile". Lo dice una portavoce del ministero dell'Economia tedesco in una nota, commentando l'annuncio di Gazprom, che non riprenderà le forniture domani. "Così adesso siamo sostanzialmente meglio attrezzati di quanto lo fossimo ancora alcuni mesi fa", si legge ancora.

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Kiev bombarda una base russa vicino alla centrale

L'Ucraina ha riferito di aver colpito una base russa a Energodar, la città dove si trova la centrale nucleare di Zaporizhzhia occupata dalle truppe russe. "Nelle località di Kherson e di Energodar, attacchi precisi delle nostre truppe hanno distrutto tre sistemi di artiglieria nemici, oltre a un deposito di munizioni", ha affermato l'esercito ucraino nel suo rapporto serale.

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Mosca: “Usa ormai quasi parte del conflitto”

"Mettiamo in guardia gli Usa dal fare passi provocatori, compresa la fornitura (all'Ucraina) di armi di sempre più a lunga gittata e più distruttive". Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov, affermando che c'è ormai solo una "sottilissima linea a separare gli Stati Uniti dal diventare una parte in conflitto". "Le sfacciate forze anti-russe - avverte Ryabkov - non devono illudersi che tutto rimarrà immutato una volta che quella linea sarà stata superata". Lo riferisce l'agenzia Interfax.

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Kherson, raid di Kiev per bloccare i rifornimenti russi

Una serie di esplosioni è stata registrata ad Antonivka, nella regione meridionale ucraina di Kherson, dove si trova il ponte Antonivsky sul Dnepr, già danneggiato da diversi raid delle forze di Kiev per impedire l'arrivo dei rifornimenti alle truppe russe dalla sponda orientale del fiume. Lo riferiscono canali locali di Telegram, ripresi da Unian, che hanno anche pubblicato alcune immagini di dense colonne di fumo nell'area. Le esplosioni sarebbero state causate da nuovi raid di Kiev, ma l'esercito non fornisce al momento conferme.

Le forze ucraine, che hanno lanciato lunedì una controffensiva in direzione di Kherson, avrebbero anche colpito alcuni natanti con cui i russi cercavano di portare rifornimenti lungo il fiume.

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Medvedev: “Con il price cap non ci sarà più gas russo in Europa”

Il gas russo "non ci sarà più" in Europa se l'Ue imporrà il price cap. Lo ha dichiarato il vice capo del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, come riporta la Tass. Commentando la richiesta del capo della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di introdurre un tetto massimo per i prezzi del gas russo, Medvedev ha avvertito: "Sarà come per il petrolio. Semplicemente non ci sarà più gas russo in Europa".

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Mosca: “Con price cap stop alle forniture”

"Se i Paesi ostili metteranno un tetto ai prezzi sulle risorse energetiche russe, Mosca fornirà petrolio solo ai Paesi che si adeguano alle condizioni del mercato". Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass.

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Von der Leyen: “È tempo di un tetto al gas russo”

"Sono delle ferma convinzione che è tempo di un tetto al prezzo del gas dai gasdotti russi in Europa". Lo ha detto la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, in uno statement a margine della giornata di clausura dell'Unione in Baviera.

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"Due esperti Aiea resteranno stabilmente nella centrale”

Sei dipendenti dell'Aiea rimarranno ancora qualche giorno presso la centrale nucleare di Zaporizhzhya, altri due resteranno su base permanente e "la Russia ne è felice". Lo afferma Mikhail Ulyanov, rappresentante permanente della Federazione Russa presso le organizzazioni internazionali a Vienna, secondo quanto riporta Ria Novosti. "Due persone rimarranno nell'impianto su base permanente. Lo apprezziamo, poiché la presenza internazionale è chiamata a dissipare numerose speculazioni sullo stato delle cose", ha affermato Ulyanov.

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Mosca: "Kiev sta creando il rischio di disastro nucleare”

Le forze armate ucraine stanno creando "un rischio reale di disastro nucleare in Europa bombardando la centrale di Zaporizhzhia". Lo ha detto il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu, negando che le forze di Mosca abbiano concentrato armi pesanti all'interno o intorno all'impianto.

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Mosca: “Aiea comunichi a tutto il mondo i risultati dell’ispezione”

La Russia si aspetta che i risultati della missione dell'Aiea alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, in Ucraina, siano "comunicati alla comunità internazionale". Lo ha detto il ministro della Difesa Serghei Shoigu, citato dalle agenzie russe, affermando che dall'inizio di luglio le forze armate ucraine, "usando armamenti occidentali, attaccano regolarmente la centrale" e che dal 18 luglio "hanno avuto luogo 29 attacchi, anche con l'impiego di 16 droni kamikaze".

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“Aiea resterà nella centrale fino a 4-5 settembre”

Un team di esperti dell’Aiea resterà nella centrale nucleare di Zaporizhzhia fino al 4 o 5 settembre per valutare la situazione. Lo ha annunciato il direttore generale dell'Agenzia Onu, Rafael Grossi, riferisce la Tass. Grossi ha ribadito che l'integrità dell'impianto "è stata violata più volte" ma non può ancora valutare "se accidentalmente o deliberatamente".

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Kiev, “i russi hanno manipolato prove dentro la centrale”

“Gli occupanti russi stanno facendo ogni sforzo per impedire alla missione dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica di conoscere il reale stato delle cose nella centrale nucleare di Zaporizhia. Stanno diffondendo manipolazioni e falsi informazioni". È l'accusa su Telegram, riportata da Ukrainska Pravda, dell'operatore ucraino Energoatom dopo l'ispezione dell'agenzia nucleare nella centrale occupata dai russi. Per l'operatore ucraino, "i russi mentono sui bombardamenti e sui danni alle infrastrutture della centrale e, prevedibilmente, incolpano le forze armate per questo". Per Kiev, i russi hanno presentato agli esperti dell'Aiea i camion militari che, in violazione di tutti i requisiti di sicurezza antincendio, si trovano nelle sale macchine come "truppe di difesa chimica". Inoltre, gli occupanti non hanno consentito la missione nel centro di crisi della centrale nucleare, perché lì hanno nascosto il personale militare russo che si trova alla

stazione. Per Energoatom i russi "hanno presentato uno spettacolo pre-programmato e una messa in scena" alla missione Aiea.

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Cinque forti esplosioni udite a Melitopol

Almeno cinque potenti esplosioni si sono verificate a Melitopol, città ucraina occupata dai russi, secondo un giornalista della TASS. Dalle prime informazioni, sarebbero state prodotte dall'entrata in azione della difesa aerea.

(Unioneonline)

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