«L’incontro tra il presidente XiVladimir Putin contribuirà a portare la pace tra Mosca e Ucraina».

Così il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, in occasione della visita del numero uno di Pechino in Russia. L’incontro sarebbe «servito a stringere ulteriormente i legami economici tra i due Paesi e a porre le basi per un “nuovo ordine mondiale”». 

Ma, nonostante gli entusiasmi per l’aria di “novità” in arrivo, la cauta apertura russa al piano di pace cinese per l'Ucraina non sembra preludere a soluzioni imminenti. Nessun colloquio in programma tra Xi e Zelensky, mentre la Casa Bianca accusa la Cina di non essere imparziale.

La replica di Pechino non si è fatta attendere e il Paese respinge tutte le accuse. Tensioni in aumento poi dopo che Londra ha annunciato l’invio a  Kiev di una fornitura di munizioni all'uranio impoverito. Furiosa la risposta di Mosca, secondo la quale la scelta del Regno Unito di “foraggiare” il conflitto con armi simili «porterebbe a uno scontro nucleare».«Se l’Occidente iniziasse ad usare armi con componenti nucleari, la Russia sarebbe costretta a reagire», ha tuonato Putin. Ma Londra non sembra spaventata e raddoppia a una trentina i tank Challenger per Kiev.

Nel frattempo le forze ucraine continuano a respingere il fuoco nemico: solo ieri sono stati sventati 114 attacchi russi nel Donetsk. E le truppe russe continuano a concentrare le loro offensive nelle direzioni di Lyman, Bakhmut, Avdiivka, Mariinka e Shakhtarsk, prendendo di mira le infrastrutture civili. Da parte sua l'Aeronautica militare ucraina ha condotto sei attacchi contro basi russe, mentre le forze di terra hanno distrutto un deposito di munizioni, due sistemi missilistici antiaerei, una stazione radar e un'altra struttura militare chiave non meglio identificata.

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(Unioneonline/v.f.)

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