Continua il dibattito interno al governo italiano sulla linea da adottare nei confronti della crisi venezuelana.

Oggi ha preso una netta posizione Matteo Salvini, che da Monteroni di Siena, a margine della riconsegna di un ente confiscato alla criminalità organizzata, ha speso parole dure nei confronti di Nicolas Maduro.

"Capisco le sensibilità di tutti e apprezzo le doti di equilibrio del presidente Conte. Ma non si può negare l'evidenza: Maduro è un delinquente, un fuorilegge, un presidente abusivo che è scaduto e decaduto", ha detto il ministro dell'Interno e leader della Lega.

Aggiungendo: "La Costituzione venezuelana, che è l'unico riferimento a cui riferirsi, prevede che le elezioni vengano accompagnate dal presidente pro tempore, che è il presidente dell'Assemblea nazionale Guaidò".

Ancora: "Non c'è nessuno che si è autoproclamato, gli americani, gli alieni o i salviniani. C'è un presidente illegale che tortura, arresta, affama, che massacra, e c'è una comunità che ha diritto di votare liberamente, e io penso soprattutto al milione di italiani o discendenti di italiani che aspetta libertà".

Di diverso avviso, invece, il Movimento 5 Stelle, che - nel duello Maduro-Guaidò per la poltrona di presidente - ha deciso di schierarsi per la neutralità, nonostante la stragrande maggioranza dei Paesi europei, così come gli Usa, hanno deciso di riconoscere il numero uno dell'Assemblea nazionale.

Una linea incerta, quell'esecutivo, che ha provocato anche l'intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha invitato il governo a prendere una posizione "senza esitazione", al fianco degli alleati europei e, dunque, a favore della "volontà popolare e della richiesta di autentica democrazia del popolo venezuelano".

(Uioneonline/l.f.)

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