A Valencia si scava ancora nel fango e tra i detriti per cercare i sopravvissuti e dispersi a tre giorni dalla catastrofe provocata da Dana, la “goccia fredda” che ha provocato l’alluvione che ha devastato la provincia iberica. Il bilancio dei morti ora supera i 200, mentre l'agenzia meteo spagnola ha lanciato un nuovo allarme rosso a Huelva, in Andalusia: «Evitate gli spostamenti, c'è il pericolo di piogge torrenziali".

L'emergenza resta alta, con circa 366mila abitanti senza acqua potabile e 50mila persone al buio.

Dalla città spagnola arrivano anche i racconti di emigrati sardi scampati per miracolo alla furia di acqua e fango, come Emanuele Sabiucciu di Decimoputzu, e di altri sardi residenti sul posto, come due studentesse Erasmus, che si sono attivati per soccorsi e per liberare le strade dal fango.

Da una Rsa della città arriva la notizia del salvataggio di 124 anziani, portati in spalla al secondo piano da 10 donne mentre l’acqua inondava il piano terra. Per dare l’idea della potenza dell’alluvione che ha spazzato via tutto, in un tunnel i vigili del fuoco hanno trovato una quarantina di auto.

Vista l’emergenza e per rispetto nei confronti delle famiglie che hanno avuto vittime è stato anche cancellato il Gp di Valencia previsto a metà novembre. Decisivi i piloti. «Anche se si fosse disputato io comunque non avrei corso», ha detto il campione del mondo della Ducati, Francesco Bagnaia.

(Unioneonline)

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