Risucchiato da una macchina per la risonanza magnetica per via di una collana da 9 chili che indossava.

Così è morto a Long Island, negli Stati Uniti, un uomo di 61 anni.

Secondo quanto ricostruito dalla polizia e riportato dalla Bbc l’uomo è entrato in una stanza del Nassau Open MRI di Westbury senza essere stato autorizzato dai medici mentre la macchina era ancora accesa dopo la risonanza al ginocchio effettuata dalla moglie, Adrienne Jones-McAllister.

«Gli avevo chiesto di aiutarmi, è entrato nella stanza e in un attimo la macchina lo ha risucchiato e trascinato dentro», ha raccontato la donna spiegando che la pesante catena al collo era usata dal marito per allenarsi.

Ai pazienti, infatti, viene chiesto di rimuovere tutti gli oggetti metallici che indossano e di cambiarsi d'abito prima di sottoporsi alla risonanza magnetica o anche semplicemente di avvicinarsi alla macchina.

Secondo la Food and Drug Administration statunitense, le macchine per la risonanza magnetica hanno campi magnetici che possono attirare oggetti di tutte le dimensioni: chiavi, cellulari e persino bombole di ossigeno. Nel 2001, un bambino di sei anni è morto per una frattura cranica in un centro medico di New York durante una risonanza magnetica dopo che la macchina ha attirato una bombola di ossigeno contro di lui. 

(Unioneonline/L)

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