Un gigantesco centro d’accoglienza galleggiante o, per i (molti) detrattori una prigione.

Stiamo parlando della “Bibby Stockholm”, la maxi-chiatta dotata di alloggi comparsa in questi giorni a Portland, nel Regno Unito, pronta a ospitare centinaia e centinaia di stranieri irregolari e richiedenti asilo, dopo la stretta del governo guidato Rishi Sunak contro l’immigrazione clandestina. 

Ad aprile, annunciando la decisione di predisporre la maxi-chiatta, il ministero dell'Interno aveva parlato di un «passo significativo» per scoraggiare gli sbarchi irregolari nonché di una soluzione «molto più economica» rispetto a ospitare i migranti negli hotel.

Come accennato, la decisione di far stazionare chi arriva senza permessi in Gran Bretagna nell’enorme struttura galleggiante sta facendo discutere. 

Così come sta destando polemiche un altro provvedimento: l’Illegal Migration Bill, che prevede una sorta di “deportazione” dei migranti irregolari in Rwanda, per far loro attendere “a distanza” l’esito della richiesta di asilo alle autorità di Londra.

Un provvedimento (figlio di un accordo col governo dello Stato africano che incasserà in cambio 140 milioni di euro) che è stato dichiarato illegittimo dalla Corte europea dei diritti dell’uomo e anche dalla Corte d’Appello di Londra, in quanto il Rwanda non è considerata una nazione sicura per i richiedenti asilo.

(Unioneonline/l.f.)

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