Un adolescente palestinese è rimasto ucciso in Cisgiordania dal fuoco dei militari israeliani.

La vittima è un 17enne, fa sapere il ministero della Salute dell’Autorità nazionale palestinese, colpito durante scontri nel campo profughi di Balata, vicino a Nablus.

Da parte israeliana, l'esercito descrive il contesto come quello di un vero "conflitto a fuoco" e conferma di aver sparato per contrastare una minaccia diretta, "in direzione di una persona che tentava di lanciare un grosso oggetto contro i soldati da un tetto".

L'episodio, fa sapere Israele, è avvenuto durante le operazioni per l'arresto di una persona nel campo di Balata. 

Durante gli scontri "le truppe hanno identificato sul tetto di una casa un sospetto che aveva con entrambi le mani un grande oggetto che cercava di gettare su un soldato appostato sotto l'edificio", ha spiegato il portavoce militare.

Gli scontri si sono verificati durante una serie di arresti effettuati nel campo profughi.

L'anno scorso - hanno ricordato i media - un soldato israeliano, Amit Ben-Ygal, fu ucciso dopo essere stato colpito da una pesante pietra lanciata su di lui da un palestinese dal tetto di un edificio vicino Jenin. Lo stesso avvenne nel 2018 quando una lastra di marmo, tirata dal terzo piano di un edificio vicino Ramallah, uccise il soldato Ronen Lubarsky.

(Unioneonline/L)

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