"L’Unione europea ricostruirà l’Ucraina perché per l’Ue è un obbligo morale”.

Ursula von der Leyen, nel 106esimo giorno di guerra, parla di Ucraina al Festival Internazionale New European Bauhaus - NEB dal Maxxi di Roma dando il via ufficiale alla manifestazione, in programma dal 9 al 12 giugno principalmente a Bruxelles, ma con oltre 300 eventi online e in presenza in tutti i paesi dell'Unione.

“Oggi ci sarà un incontro con il sindaco di Mariupol e un architetto ucraino per ricostruire l'Ucraina: è un dovere farlo e lo faremo nel modo giusto", ha aggiunto la presidente della Commissione Ue che ha poi incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un colloquio durato circa 50 minuti.

L'Unione europea e la Commissione, ha detto il Capo dello Stato, devono cercare di avere lo stesso approccio utilizzato per le iniziative post-Covid anche per tentare di trovare tutti gli strumenti per risolvere i tanti problemi scaturiti dalla crisi tra Russia e Ucraina. 

Intanto Vladimir Putin promette un ritorno alla grandezza perduta, attraverso una lotta per "rafforzare la propria sovranità", come ai tempi di Pietro il Grande. Il nemico è l'Occidente, che tenta di indebolire Mosca con le sanzioni, ma il nuovo zar è sicuro: "Non ci metterà dentro un recinto. La Russia non farà la fine dell'Urss, la nostra economia resterà aperta".

Putin ha rilanciato il suo messaggio incontrando i giovani imprenditori russi, a cui ha promesso sostegno da parte del governo. Il presidente si è rivolto alle nuove leve tracciando la sua idea di futuro, che evidentemente passa dall'invasione dell'Ucraina.

"Il mondo sta cambiando rapidamente e per rivendicare una leadership qualsiasi Paese, qualsiasi popolo e qualsiasi etnia devono garantire la propria sovranità", ha sottolineato. Perché l'alternativa sarebbe diventare una "colonia senza prospettive". 

(Unioneonline)

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La giornata di ora in ora:

Media: “42mila richieste al Cremlino su soldati dispersi”

Nel mese di aprile il Cremlino ha ricevuto quasi 42mila richieste di informazioni su soldati che risultano dispersi o catturati in Ucraina da parte di loro amici o familiari. Lo riporta il portale investigativo russo IStories, citato dal Moscow Times, precisando che non ci sono riscontri su quante di queste segnalazioni siano state esaminate o abbiano ricevuto risposta. L'ultimo bilancio ufficiale di Mosca risale al 25 marzo ed era di 1.351 soldati caduti.

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Londra: “Il processo ai nostri ex militari è una farsa”

La titolare del Foreign Office, Liz Truss, ha espresso "totale condanna" per la sentenza di morte inflitta ad Aiden Aslin e Shaun Pinner, i due ex militari britannici additati come "mercenari" al servizio delle forze di Kiev da una corte dei "filorussi che li detengono in Ucraina orientale". "Essi sono prigionieri di guerra, imputati in un processo farsa che non ha assolutamente alcuna legittimità", ha insistito il ministro degli Esteri del governo di Boris Johnson: "I miei pensieri sono per loro e le loro famiglie, continueremo a fare tutto ciò che possiamo per sostenerli”.

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Filorussi: “I mercenari stranieri possono chiedere la grazia”

I "mercenari" britannici e marocchino condannati a morte dalla sedicente Repubblica Popolare del Donetsk hanno il diritto di chiedere la grazia. Lo ha affermato il tribunale dei separatisti filorussi, secondo quanto riporta la Tass.

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Putin: “La Russia non farà la fine dell’Urss”

La Russia "non cadrà nella stessa trappola dell'Urss, la sua economia resterà aperta". Lo ha detto Vladimir Putin parlando ai giovani imprenditori russi. Aggiungendo che la sfida che oggi ha di fronte il Paese è "tornare e rafforzarsi".

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I filorussi condannano a morte i due mercenari britannici

La corte suprema della sedicente Repubblica Popolare del Donetsk ha condannato a morte i "mercenari" britannici Aiden Aslin, 28 anni, del Nottinghamshire, Shaun Pinner, 48 anni, del Bedfordshire, e Saaudun Brahim, cittadino marocchino, che combattevano per l'esercito ucraino. Lo fanno sapere le agenzie russe.

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Johnson: “Sarebbe ripugnante costringere Kiev alla resa”

Spingere l'Ucraina a un "cattivo compromesso", a un accordo di pace imposto dalla Russia, sarebbe "ripugnante" e l'Occidente non deve farlo. Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson a margine di un intervento pubblico nella contea del Lancashire durante il quale ha presentato un progetto di sostegno all'edilizia nazionale e alla possibilità di acquistare case nel Regno Unito fra le iniziative attraverso cui cerca di riconquistare consenso. Nel discorso il leader Tory ha poi attribuito agli "effetti dell'aggressione di Vladimir Putin" parte della responsabilità dell'impennata dell'inflazione nel Regno e "a livello globale".

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Ucraina, von der Leyen: “La ricostruiremo, è un nostro dovere”

"Questo pomeriggio avremo un dibattito tra il sindaco di Mariupol e gli architetti ucraini": "Ricostruiremo l'Ucraina: dobbiamo farlo e lo faremo" perché "è un nostro obbligo morale" che va messo in atto "nel modo giusto, con lo spirito del nuovo Bauhaus europeo". Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, all'apertura del festival Internazionale New European Bauhaus in corso al Maxxi a Roma.

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Cremlino: “Ad Ankara non raggiunto alcun accordo sul grano”

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto, parlando con i giornalisti, come riporta il Guardian, che ieri ad Ankara non è stato raggiunto alcun accordo sull'esportazione di carichi di grano ucraino attraverso il Mar Nero. La Turchia spinge per un accordo tra Russia e Ucraina per alleviare la crisi alimentare globale, negoziando un passaggio sicuro per il grano bloccato nei porti del Mar Nero e ieri ad Ankara si è svolto un incontro tra il ministro degli esteri turco Cavusoglu e il suo omologo turco Lavrov. 

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Zelensky chiede l’esclusione della Russia dalla Fao

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenendo al consiglio ministeriale dell'Ocse, ha chiesto l'esclusione della Russia dalla Fao, l'organizzazione Onu per l'Alimentazione e l'Agricoltura con sede a Roma. "Non ci possono essere discussioni per prolungare l'adesione della Russia alla Fao. Quale sarebbe il posto della Russia se causa la carestia per almeno 400 milioni di persone, se non oltre un miliardo?", ha detto intervenendo in videoconferenza alla ministeriale di Parigi, quest'anno presieduta dall'Italia.

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Zelensky all’Ocse: servono sanzioni di lungo termine su Mosca

"Interesse primario del mondo è aiutare a proteggere l'Ucraina": lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervenendo alla riunione ministeriale dell'Ocse a Parigi, quest'anno presieduta dall'Italia. "L'aggressione della Russsia deve terminare al più presto possibile", ha proseguito Zelensky invocando "dolorose sanzioni di lungo termine contro la Russia".

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Ucraina, Ue lancia un fondo da 20 milioni dedicato alle start-up

L'Unione Europea lancia oggi un fondo da 20 milioni di euro per sostenere il settore tecnologico dell'Ucraina, in particolare verso le start-up. Lo ha annunciato Mariya Gabriel, Commissario europeo per l'innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e la gioventù. "Il settore tecnologico ucraino è avanzato ed è il fiore all'occhiello del Paese: questo fondo incoraggerà le start-up a integrarsi nel sistema europeo, specialmente al livello delle pmi, e poi sosterrà le imprese che vorranno tornare in Ucraina non appena la situazione lo permette", ha sottolineato Mariya Gabriel.

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Kiev: “Con armi occidentali Severodonetsk sarà ripresa in 72 ore”

Con armi a lungo raggio occidentali l'Ucraina potrebbe "ripulire (dalle truppe russe) Severodonetsk in due o tre giorni". Lo ha scritto su Telegram il capo militare regionale del Lugansk Sergiy Gaidai, spiegando che al momento l'esercito della Federazione assalta con forza la zona industriale ed è impossibile evacuare la popolazione.

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Ancora bombardamenti nel Lugansk, 4 morti

I russi hanno continuato nella notte a bombardare la regione di Lugansk cercando punti deboli nella difesa di Severodonetsk, uccidendo almeno quattro civili e provocando numerose distruzioni. Lo afferma Sergiy Gaidai, capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk su Telegram. "I russi continuano senza successo la ricerca dei punti deboli nella difesa di Severodonetsk, mentre sparano a quartieri pacifici e strutture industriali nella regione di Lugansk. Almeno quattro persone sono morte nella regione".

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Bombardato l’impianto chimico Azot

Bombardato per due volte dall'esercito russo tra ieri sera e la notte scorsa l'impianto chimico Azot a Severodonetsk, dove si sono rifugiati circa 800 civili, 200 dipendenti e circa 600 residenti. Almeno due officine sono state colpite, tra cui una per la produzione di ammoniaca. Lo riferisce il capo dell'amministrazione militare regionale del Lugansk Sergiy Gaidai, riportato da Ukrinform, ma non ci sono informazioni sulla sorte dei civili. Dentro la fabbrica ci sarebbero anche alcune unità militari ucraine che, secondo i combattenti filorussi, sarebbero arretrate in seguito all'assalto dell'esercito di Mosca.

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