Ucraina sotto le bombe russe: raid su un albergo a Kramatorsk, morto un giornalista Reuters
Zelensky: «Su di noi 43mila missili dall’inizio del conflitto». Kiev sotto il fuoco nemico, si torna nei rifugi antiaereiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un morto e quattro feriti. È solo una delle drammatiche conseguenze del bombardamento a Kramatorsk, bersagliata con un missile Iskander delle forze russe. A perdere la vita è stato un giornalista della Reuters che seguiva la guerra in Ucraina, gli altri – tutti cronisti – sono salvi per miracolo. «Dall'inizio dell'invasione Mosca ha lanciato su di noi 43mila missili», ha detto Zelensky.
La Reuters aveva dichiarato che l'Hotel Sapphire, dove alloggiava il suo team di sei persone, era stato colpito sabato sera e uno dei suoi giornalisti risultava "irreperibile", mentre altri due erano stati feriti. L'ufficio del procuratore generale ucraino ha fatto sapere in un comunicato di aver aperto una "indagine preliminare" sull'attacco, che è avvenuto alle 22.35 ora locale. I magistrati hanno poi chiarito che i giornalisti ricoverati, di 38 e 40 anni, sono in cura per ferite legate all'esplosione, contusioni cerebrali, fratture alle gambe e tagli mentre «un altro dei loro colleghi è probabilmente sotto le macerie». Ma poi le speranze di trovarlo ancora vivo sono poi andate in fumo.
Ma il vento di guerra non si placa, con Kiev che questa mattina, come riporta Ukrainska Pravda, si è svegliata con il rumore delle bombe. Il capo dell'Amministrazione regionale della capitale ucraina, Sergii Popko, ha affermato su Telegram che «l'allerta aerea continua», aggiungendo che «nella regione, in prossimità di Kiev, è operativa la difesa aerea». L'alto funzionario ha invitato la popolazione a restare nei rifugi antiaerei. Intanto all'Angelus, Papa Francesco ha lanciato un appello: «Continuo a seguire con dolore i combattimenti in Ucraina e nella Federazione russa. E pensando alle norme di legge adottate di recente in Ucraina mi sorge un timore per la libertà di chi prega, perché chi prega veramente prega sempre per tutti. Per favore, non sia abolita direttamente o indirettamente nessuna Chiesa cristiana».
(Unioneonline/v.f.)