Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha confermato con un messaggio su Telegram che una sua unità è finita nei giorni scorsi sotto il fuoco dell'artiglieria ucraina nella regione meridionale di Kherson, riportando vittime e feriti: "Ventitré soldati sono stati uccisi e 58 feriti. Di questi, quattro sono rimasti gravemente feriti".

"Sì, ci sono state grandi perdite da parte nostra durante la notte – ha proseguito – ma i ceceni stanno partecipando alla jihad. E se sono destinati a cadere in una guerra santa, è un onore e una grande gioia per ogni vero musulmano. Tutti sogniamo di morire sulla via di Allah", ha scritto. 

"L'Occidente sta fomentando l'escalation in Ucraina: fa un gioco sporco e sanguinoso" che tende allo "sterminio di chi non piace", le parole del presidente russo Putin.

Il capo del Cremlino, alzando i toni contro l'Occidente, ha aperto a una possibile partecipazione al vertice indonesiano del G20 a Bali, seppur il presidente americano Biden abbia già fatto sapere che non siederà con lui.

"È il decennio più pericoloso dalla Seconda guerra mondiale – le parole del leader russo - difendiamo il nostro diritto a esistere".

Nel frattempo, durante la notte le truppe russe hanno sparato missili S-300 contro la città meridionale di Mykolaiv, e in particolare contro la condotta idrica: si registrano distruzioni e danneggiamenti, con un civile rimasto ferito.

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(Unioneonline)

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