Uccide il marito, poi simula la rapina: la scrittrice Justine Jotham accusata di omicidio
La 37enne di Dunquerke ha massacrato il consorte Patrice Charlemagne con decine di coltellate. A incastrarla un taglio sulla manoSembrava una rapina finita male. Invece la realtà era un’altra: a uccidere con decine di coltellate Patrice Charlemagne, 51 anni, docente all’università francese di Dunkerque, è stata la moglie, Justine Jotham, 37 anni scrittrice di libri per bambini e consigliera comunale nella sua città, nonché madre di una bimba di 20 mesi.
La donna – che per prima ha provato a sostenere che il marito era morto per mano di brutali rapinatori - ha confessato dopo una giornata trascorsa in stato di fermo: le incongruenze del suo racconto avevano infatti insospettito gli inquirenti.
Nella notte fra il 17 e il 18 settembre scorsi, alle 4, Justine aveva telefonato alla polizia, con la voce terrorizzata, affermando di essere fuggita durante una rapina con la piccola fra le braccia. I rapinatori, aveva detto, avevano sorpreso lei e il marito nella villetta di Rosendael, nella banlieue residenziale di Dunkerque. Il marito era rimasto in casa e gli agenti, subito accorsi, l'avevano trovato in un lago di sangue in una camera al primo piano, con una decina di coltellate al petto, al collo, alla carotide.
L'ipotesi della rapina aveva subito sollevato i dubbi degli inquirenti e la procuratrice Charlotte Huet aveva annunciato che la versione di Justine sarebbe stata verificata con l'esame dei reperti. Sono stati passati al setaccio anche i cellulari dei due coniugi. Sul luogo dell'omicidio, che assomigliava poco a una rapina visto l'accanimento dell'assassino sul corpo della vittima, erano stati ritrovati due coltelli insanguinati, una torcia, un paio di guanti e un computer.
A incastrare Justine, un taglio sulla mano, che è risultato corrispondere esattamente a quello su uno dei guanti ritrovati sul posto. L'analisi del contenuto dei cellulari ha mostrato l'esistenza di forti tensioni nella coppia. E dei suoi problemi con Justine, il professor Charlemagne aveva spesso parlato con amici e familiari.
(Unioneonline/l.f.)