Seconda notte di disordini a Tunisi.

A scendere in strada sono state centinaia di persone, che protestano contro l'aumento dei prezzi di diversi prodotti entrato in vigore dal 1° gennaio in virtù della finanziaria per il 2018 approvata dal Parlamento a dicembre. In diversi casi le manifestazioni sono sfociate in scontri con la polizia: a Tebourba, a ovest della capitale Tunisi, un dimostrante è morto.

Si tratta di Khomsi Yafrni, 45 anni.

Le circostanze della sua morte sono controverse: secondo alcuni manifestanti citati dai media locali, l'uomo è deceduto dopo essere stato investito da un'auto della polizia; ma il ministero dell'Interno ha respinto ogni coinvolgimento degli agenti, riferendo che l'uomo soffriva di problemi respiratori e che è stata comunque disposta l'autopsia.

Secondo l'Afp, negli scontri undici agenti sono stati feriti da lanci di sassi, oggetti e Molotov, e quattro veicoli della polizia sono stati danneggiati. Almeno 44 persone sono state arrestate, di cui 16 a Kasserine, dove un deposito di auto sequestrate dalla polizia municipale è stato svaligiato, e 18 nei quartieri popolari vicino Tunisi.

LA FINANZIARIA - Le misure previste dalla finanziaria 2018, che il presidente Beji Caid Essebsi ha definito dolorose ma necessarie a ridurre il deficit di bilancio, prevedono l'introduzione di un contributo sociale di solidarietà sui profitti e sui salari, nonché l'aumento dell'1% sull'Iva, oltre che appunto l'aumento del costo di alcuni prodotti. Nonostante i rincari non colpiscano beni di prima necessità, queste misure di fatto si aggiungono a un malcontento già diffuso.

Intanto l'opposizione tunisina non si arrende e promette proteste a oltranza fin quando il governo non farà un passo indietro dopo l'"ingiusta" legge finanziaria

(Unioneonline/D)
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