Sono tutti in buone condizioni complessive di salute i 12 ragazzini - tra gli 11 e i 15 anni - che sono stati estratti vivi tra domenica e ieri dalla grotta di Tham Luang, nel nord della Thailandia.

Dopo i giovani calciatori, l'ultimo a essere salvato è stato l'allenatore 25enne.

Il gruppo ha passato nella cavità 18 giorni.

I ragazzini "non hanno febbre o infezioni gravi, solo tre di loro hanno infezioni polmonari di minore entità", hanno reso noto i medici dell'ospedale in cui sono stati ricoverati per essere sottoposti a esami e ricevere cure. Hanno perso due chili di peso.

"I bambini sono calciatori, quindi hanno un sistema immunitario alto", ha spiegato Jesada Chokdumrongsuk, vicedirettore generale del ministero della Sanità pubblica.

"Tutti sono di buon umore e sono felici di uscire, ma ci sarà uno psichiatra per valutarli", ha continuato.

Potrebbero passare almeno sette giorni prima che possano essere dimessi.

"Non siamo sicuri se questo sia un miracolo o la scienza o qualcos'altro. Tutti i 13 Cinghiali sono ora fuori dalla grotta", hanno scritto i Navy Seal thailandesi celebrando la conclusione della missione di salvataggio, che ha visto la partecipazione di esperti britannici, americani e di altri Paesi.

L'ALLENATORE DEI "CINGHIALETTI" - Negli ultimi giorni in Thailandia è stata al centro del dibattito la figura dell'allenatore dei "cinghialetti", da molti criticato per aver portato i giovani allievi all'interno della grotta, mettendo in pericolo la loro vita.

Orfano, il coach è un ex-monaco buddista: proprio grazie alla sua disciplina, è riuscito ad aiutare i giovani calciatori a sopravvivere e a mantenere la lucidità insegnando loro la meditazione per non disperdere energia e calore.

Ora rischia il processo.

IL SALVATAGGIO:

(Unioneonline/F)

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