Una devastante scossa di terremoto di magnitudo 7.9 è stata registrata alle 2.17 della notte tra domenica e lunedì nella zona di Gaziantep, nel sud-est della Turchia, non lontano dal confine con la Siria.

Al primo sisma sono seguite diverse repliche, compresa un’altra scossa violentissima di magnitudo 7.5, ed è scattata l’allerta tsunami in tutto il Mediterraneo, anche per le coste italiane. 

Le vittime – secondo il più recente bilancio – sono 3.613: almeno 1.297 in tutta la Siria, in Turchia altre 2.316. I feriti sono migliaia, numerosi anche i dispersi. E fra questi ci sarebbe un italiano.

Pesantissimi i danni agli edifici e «c'è un potenziale di ulteriori crolli e numeri otto volte superiori a quelli provvisori» ha detto Catherine Smallwood, responsabile delle emergenze dell'ufficio europeo dell'Oms. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha proclamato 7 giorni di lutto nazionale in Turchia

La zona dell'epicentro, contrassegnata dal segnale rosso
La zona dell'epicentro, contrassegnata dal segnale rosso
La zona dell'epicentro, contrassegnata dal segnale rosso

Il terremoto – mille volte più forte rispetto a quello che nel 2016 ha colpito Amatrice e 30 volte più forte rispetto a quello dell'Irpinia del 1980 – è stato registrato in tutto il mondo ed è anche «l'evento di gran lunga più forte ad avere attivato il Sistema di allertamento maremoto da quando esiste», ha detto Alessandro Amato, sismologo e direttore del Centro Tsunami dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. L’allarme per un possibile maremoto, che in Italia ha riguardato in particolare le regioni del Mezzogiorno, è poi rientrato, intorno alle 7 del mattino. Sempre in Italia l’allerta ha determinato anche la temporanea interruzione della circolazione ferroviaria in Sicilia, Calabria e Puglia.

Sia in Turchia che in Siria si è subito attivata la macchina dell’emergenza. Nei centri colpiti sono in azione le squadre di soccorritori che assieme alle forze dell’ordine stanno scavando tra le macerie per recuperare le vittime e cercare i sopravvissuti

E anche la solidarietà internazionale si è messa in moto. «Un terremoto devastante ha scosso la Turchia e la Siria questa mattina, causando la morte di centinaia di persone e il ferimento di molte altre. I nostri pensieri sono rivolti alle popolazioni della Turchia e della Siria. L'Ue è pronta ad aiutare», ha scritto su Twitter l'Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell. 

«Abbiamo attivato il meccanismo di protezione civile dell'Ue. Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell'Ue sta coordinando l'invio di squadre di soccorso dall'Europa. Sono già in viaggio squadre dai Paesi Bassi e dalla Romania», ha spiegato invece il commissario Ue alle Crisi Janez Lenarcic.

Solidarietà e promesse di aiuto anche dal governo italiano e dalla Casa Bianca. 

(Unioneonline/l.f.)

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