Tajani: «L’Italia e i suoi soldati non scapperanno via dal Libano»
Il ministro degli Esteri e i suoi omologhi di Francia, Germania e Inghilterra: «Israele fermi i suoi attacchi contro la missione Unifil»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Abbiamo ribadito che quello che è accaduto è inaccettabile. I soldati italiani non si toccano. Non lasceremo le postazioni, anche perché è una decisione che spetta soltanto alle Nazioni unite. Noi non scappiamo dai luoghi dove ci sono delle difficoltà». Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Berlino, nella sede dell'Ambasciata italiana, dopo il summit sui Balcani, in merito agli attacchi di Israele contro le postazioni della missione Unifil cui partecipa anche l’Italia, nel Libano del sud.
«I nostri soldati hanno sempre fatto il loro dovere, non sono terroristi di Hezbollah», ha aggiunto il vicepremier.
Proprio in queste ore è arrivato un altro duro attacco – anche se solo verbale – alla missione di cui fanno parte oltre mille militari italiani, tra cui i Dimonios della Brigata Sassari, da parte del ministro israeliano Eli Cohen, che ha “invitato” il contingente a «ritirarsi», in quanto «inutile» e perché con la sua presenza «fa da scudo a Hezbollah».
Intanto, lo stesso Tajani e i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Gran Bretagna hanno espresso in una nota congiunta «profonda preoccupazione per i recenti attacchi da parte dell'Idf alle basi Unifil, che hanno ferito diversi peacekeeper. Questi attacchi – aggiungono – devono cessare immediatamente. Condanniamo ogni minaccia alla sicurezza dell'Unifil. Qualunque attacco deliberato contro la missione in Libano viola il diritto umanitario internazionale e la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza».
(Unioneonline)