Prove di accerchiamento. Otto navi da guerra e 42 aerei da combattimento cinesi si trovano intorno all’isola di Taiwan. Succede nel giorno dell’annuncio di Pechino di tre giornate di esercitazioni militari e dopo la visita negli Stati Uniti della presidente di Taiwan Tsai Ing-wen.

Il ministero della Difesa taiwanese ha espresso «solenne condanna verso tali azioni irrazionali che minacciano la sicurezza e la stabilità della regione».

Tsai è rientrata ieri sera a Taipei dopo la missione di dieci giorni che l’ha portata in Centroamerica e poi negli Usa, a New York e a Los Angeles, dove ha incontrato numerosi esponenti politici del Congresso in formazione bipartisan.

«Dobbiamo misurarci con il continuo espansionismo autoritario della Cina, ma vogliamo continuare a lavorare con gli Usa e gli altri Paesi simili per difendere i valori della libertà e della democrazia», ha detto Tsai.

Il viaggio della presidente ha scatenato l’ira di Pechino, che ieri ha annunciato «misure risolute per salvaguardare la sovranità e integrità territoriale della Cina».

Detto fatto, oggi sono partite le esercitazioni militari. Operazioni che, ha ribadito il portavoce del Comando orientale dell'Esercito popolare di liberazione cinese Shi Yi, «servono come severo monito contro la collusione tra forze separatiste che cercano l’indipendenza di Taiwan e quelle esterne, e contro le loro attività provocatorie».

Le manovre militari iniziate oggi dalla Cina, riportano i media statali di Pechino, «stanno provando un accerchiamento totale di Taiwan, con pattugliamenti e avanzamenti intorno all'isola, dando forma a posizioni di accerchiamento e deterrenza a tutto tondo». Un video, sul canale militare, ha mostrato alcune risorse coinvolte tra lanciarazzi e cacciatorpedinieri della Marina, nonché jet e bombardieri dell'Aeronautica.

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata