Il ministro degli Esteri Antonio Tajani esprime «sgomento e dolore». Gli Usa il loro «cordoglio». Per la Russia si tratta di «un crimine choccante». Il cancelliere tedesco Olaf Scholz si dice «inorridito». La Francia condanna «con fermezza» l’accaduto. E via così: la comunità internazionale tutta è impressionata e sbigottita dalla strage all’ospedale Al Ahli di Gaza, colpito da un razzo nel corso degli scontri tra Israele e Hamas.

Dopo il raid, che ha causato «centinaia» di vittime» (471 i «martiri» secondo fonti palestinesi), lo stesso Stato ebraico e la stessa Hamas si palleggiano la responsabilità dell’accaduto.

Per i miliziani palestinesi l’ospedale sarebbe stato centrato dalle forze armate di Tel Aviv, nel corso dei ripetuti bombardamenti sulle postazioni nemiche all’interno della Striscia.

Il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari rimanda invece le accuse al mittente, sostenendo che la carneficina è stata causata da un razzo difettoso lanciato dalla Jihad islamica da un cimitero non lontano.

A riprova è stata anche mostrata la registrazione di una conversazione fra miliziani palestinesi che confermerebbe il lancio di un razzo difettoso.

Dall'inizio del conflitto, ha precisato Hagari, 450 razzi palestinesi difettosi sono esplosi all'interno della Striscia.

E mentre la tensione resta altissima e le violenze non si placano, agli appelli per il cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi si aggiungono ora quelli per l’accertamento delle responsabilità della strage.

«Una insensata tragedia che sconvolto tutti noi», ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen. Aggiungendo: «Un ospedale di Gaza, che ospitava centinaia di feriti, è stato trasformato in un inferno di fuoco. Le scene dell'ospedale Al Ahli sono orribili e angoscianti. Non ci sono scuse per colpire un ospedale pieno di civili. Tutti i fatti devono essere accertati e i responsabili devono essere consegnati alla giustizia».

(Unioneonline/l.f.)

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