Un raid israeliano ha colpito un complesso ospedaliero a Gaza, provocando almeno 500 morti. Lo hanno affermato le autorità di Hamas che governano la Striscia. Si tratta, scrive il Guardian citando le autorità palestinesi della Striscia, dell'Al-Ahli Arabi Baptist Hospital al centro di Gaza City.

Secondo Al Jazeera la maggior parte delle persone colpite sembrano essere donne e bambini. Nella struttura si erano infatti rifugiate molte famiglie. 

Subito dopo il raid centinaia di palestinesi sono scesi in strada nelle strade di Nablus, Tulkarem e Jenin, in Cisgiordania, riferisce Al Jazeera.

Il presidente palestinese Abu Mazen ha cancellato il previsto incontro con Biden in Giordania e proclamato tre giorni di lutto per il «massacro», mentre il segretario generale dell’Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) X Hussein al-Sheikh dice che è in corso «un genocidio» e lancia un appello alla comunità internazionale affinché «fermi questo massacro».

L’esercito israeliano dal canto suo respinge al mittente le accuse e fa sapere che la strage è dovuta al «lancio fallito di un razzo di Hamas» e che «non c’è nessun legame tra Israele e l’esplosione», perché «l’ospedale non era un nostro obiettivo».

Ma Hamas rincara e attacca anche gli Usa: «Gli Stati Uniti hanno la responsabilità dell'attacco all'ospedale al-Ahly a Gaza a causa della copertura che danno all'aggressione israeliana». Il bombardamento, rincara il leader dell’organizzazione Ismail Haniyeh, dimostra ancora una volta la «brutalità» di Israele e la portata della sconfitta patita da Tel Aviv nell’attacco del 7 ottobre scorso. Poi l’appello ai palestinesi che si trovano nei territori occupati: «Insorgete contro l’occupazione israeliana».

«Brutalità senza precedenti», tuona il presidente turco Erdogan, «colpire un ospedale con donne, bambini e civili innocenti è l'ultimo esempio di attacchi israeliani privi dei valori umani più basilari».

L’Egitto condanna fermamente l’attacco e invita tutti i Paesi del mondo, «in particolare quelli più importanti e influenti» a fare altrettanto e ad «intervenire per fermare queste violazioni».

L’Onu scrive sul profilo ufficiale X dell’organizzazione: «Le scuole non sono un bersaglio, gli ospedali non sono un bersaglio, i bambini non sono un bersaglio, i civili non sono un bersaglio, i  volontari non sono un bersaglio».

La Ue batte un colpo: «Il raid non è in linea con il diritto internazionale», afferma il presidente del Consiglio Charles Michel, secondo cui anche «l’assedio a Gaza», lasciata, senz’acqua né elettricità è contrario al diritto internazionale. La presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, invece, ha declinato ogni commento «in attesa di conferme».

(Unioneonline/L)

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