La Russia, pur avendo ammesso che l’attentato alla Crocus City Hall di Mosca, è stato commesso da un commando islamista dell’Isis K, continua a puntare il dito anche contro l’Ucraina. 

«Si preparava ad accogliere come eroi i terroristi che hanno compiuto l'attacco», ha detto il direttore dei servizi di sicurezza interni russi, Alexander Bortniko, citato dalla Tass. 

E lo stesso Bortnikov ha aggiunto che gli attentatori sono stati «addestrati da Kiev in Medioriente». Ma il capo dei servizi di Mosca ha chiamato in causa anche Stati Uniti e Gran Bretagna: «I risultati preliminari dell'inchiesta – ha affermato – indicano un coinvolgimento di Usa e di Londra nell’attentato».

Intanto, mentre prosegue il conflitto russo-ucraino e mentre sono saliti a otto gli arresti per l’attacco alla sala concerti della capitale russa (dove sono state uccise oltre 130 persone), il leader di Kiev Volodymyr Zelensky rimanda al mittente le accuse del Cremlino, definendo (VIDEO) il presidente russo Vladimir Putin «una creatura malata e cinica. Nella sua mente – ha tuonato Zelensky - tutti sono terroristi tranne lui, nonostante il fatto che sia stato alimentato con il terrore per due decenni».

(Unioneonline/l.f.)

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