Per un anno ha pensato al suo piano, Sayfullo Saipov, e due giorni fa l'ha portato a termine, piombando su pedoni e ciclisti a Manhattan e uccidendo otto persone (cinque argentini, due americani e una giovane belga).

Le informazioni le ha tratte dai video pubblicati su internet, "incluso uno di al Baghdadi", ha spiegato agli inquirenti il 29enne uzbeko ora accusato di terrorismo.

Avrebbe però anche un complice, emerge dagli sviluppi delle indagini: si tratta di un suo connazionale, Mukhammadzoir Kadirov, 32 anni, ora interrogato dall'Fbi, il cui identikit era stato diffuso dalle autorità.

Non è chiaro quale sia stato il suo ruolo, probabilmente però è in possesso di informazioni importanti.

Saipov, intanto, è comparso in tribunale su una sedia a rotelle e ha ascoltato le accuse nei suoi confronti, formulate in dieci pagine che lo descrivono dettagliatamente.

Ha ammesso di aver tratto ispirazione dai video trovati sul web: non solo istruzioni su come realizzare in casa una bomba, ma anche decapitazioni e uccisioni di prigionieri da parte dei combattenti Isis.

L'attentato di martedì era stato ben pianificato: per esercitarsi aveva noleggiato, qualche giorno prima, un altro furgoncino, simile a quello usato per la strage.

L'Fbi non lo conosceva, non era stato oggetto di indagini anche se nel 2015 era stato interrogato per i suoi contatti con alcune persone finite nel mirino dell'antiterrorismo, e sembra abbia agito senza il supporto di un'organizzazione.

Per lui il presidente americano Donald Trump ha sollecitato la pena di morte.

(Redazione Online/s.s.)

LA VEGLIA DI PREGHIERA PER LE VITTIME:

TRUMP CHIEDE LA PENA DI MORTE:

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