Si è aperto questa mattina a Versailles, Parigi, il processo nei confronti della filiale francese del gigante svedese dell'arredamento Ikea, accusato di aver istituito un sistema di sorveglianza illegale dei suoi dipendenti, in particolare dei sindacalisti.

In questa vicenda di "spionaggio", la filiale di Ikea è stata denunciata come persona morale ed è rappresentata dalla direttrice generale Karine Havas. Rischia fino a 3,75 milioni di euro di multa.

Imputate anche 15 persone fisiche, fra cui due direttori di magazzini, funzionari di polizia ma anche ex dirigenti come l'ex presidente Stefan Vanoverbeke e il suo predecessore Jean-Louis Baillot.

Rivelata dal settimanale satirico "Le Canard Enchainé" e dal sito di informazione "Mediapart" nel 2012, la vicenda ha assunto spessore giudiziario dopo una denuncia di un sindacato.

Ikea Francia fu comunque obbligata a licenziare 4 suoi responsabili di primo piano.

L'istruttoria ha svelato anche l'esistenza di "un sistema di spionaggio" di impiegati ma anche di candidati all'assunzione, esteso in tutta la Francia. Centinaia di persone, fra cui dei sindacalisti, sono stati studiati, è stato passato al vaglio il loro passato giudiziario o il loro livello di vita.

Le parti civile che si sono costituite finora sono 74, ma il numero è destinato ad aumentare con l'apertura del processo.

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata