Italia e Turchia “unite” nella condanna dell’invasione russa e nel “sostegno a Kiev”. Lo ha detto Mario Draghi ad Ankara incontrando il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

Un incontro con cui i due hanno rafforzato la partnership tra i due Paesi “amici e alleati” e firmato nove per “rafforzare la cooperazione”.

Il punto più importante toccato riguarda tuttavia la crisi del grano innescata dall’invasione russa. Erdogan ha detto che “entro una settimana – dieci giorni” si vedranno i primi risultati, la Turchia è un intermediario fondamentale per la riuscita del piano delle Nazioni Unite, per cui è fondamentale un accordo tra Russia e Ucraina.

“Al G7 di Elamu ho riportato le parole del segretario delle nazioni unite. Si tratta di un piano incoraggiante, non occorre sminare i porti, sono stati individuati corridoi sicuri. Il gruppo di lavoro in cui la Turchia ha un ruolo centrale deve garantire che non ci siano attacchi russi e che le navi non portino armi. Le tre parti Onu, nazione Unite e Ucraina ci sono, si sta aspettando l'adesione del Cremlino”, ha detto Draghi.

Un’altra notizia importante arriva da Bruxelles, dove la Nato ha dato ufficialmente il via alla procedura per l’adesione di Svezia e Finlandia: il segretario generale Jens Stoltenberg ha parlato di “giorno storico”. Il processo richiederà mesi, ha detto Stoltenberg, non dando tempi esatti, ma i diversi paesi dell'Alleanza, ha aggiunto, hanno preparato i propri Parlamenti e dichiarato di essere pronti a una ratifica veloce.

Sul fronte dei combattimenti, preso il Lugansk, la Russia non si ferma e va avanti, come ha ordinato Putin ai suoi. Nel mirino ora c’è il Donetsk, oblast che assieme a quello di Lugansk forma il Donbass, e in particolare uno dei suoi principali centri abitati, Sloviansk, ancora sotto il controllo ucraino. Intensi bombardamenti hanno causato morti e feriti, tanto che il sindaco ha chiesto ai residenti rimasti di lasciare la città: "È importante evacuare quante più persone possibile", ha detto Vadim Lyakh, aggiungendo che "144 persone sono scappate oggi, inclusi 20 bambini".

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La giornata di ora in ora:

Kiev: “Uomini in età militare non possono lasciare la Regione di residenza”

Il ministero della Difesa ucraino ha vietato a tutti gli uomini in età militare di lasciare la propria Regione di residenza. Su eventuali permessi “deciderò io”, ha detto Zelensky, che ha chiesto allo Stato Maggiore di essere consultato.

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Kiev: “200 invasori russi uccisi a Melitopol”

"Due giorni fa circa 200 invasori" russi sono stati "eliminati e altri 300 sono rimasti feriti" a seguito "dell'attacco delle forze armate ucraine nella base militare di Melitopol", città dell'Ucraina sud-orientale occupata dall'esercito russo dove hanno sede le truppe della Federazione. Lo ha reso noto oggi il sindaco Ivan Fedorov, stando a Ukrinform.

"Le forze armate ucraine hanno attaccato una delle basi militari russe a Melitopol: caserme e depositi di munizioni e carburante. Più di 200 sono stati uccisi e oltre 300 feriti", ha precisato il sindaco di Melitopol.

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Draghi e Erdogan “uniti” nella condanna all’invasione russa

“Noi e la Turchia uniti nella condanna all’invasione russa”, ha detto Mario Draghi ad Ankara, dove è andato per incontrare Erdogan. I due hanno parlato anche di come sbloccare la crisi del grano innescata dall’invasione russa dell’Ucraina.

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Sloviansk, il sindaco ai residenti: “Lasciate la città”

Il sindaco di Sloviansk ha chiesto ai residenti rimasti di lasciare la città, dopo che i russi hanno intensificato i bombardamenti sulla città nel sud-est dell'Ucraina. "È importante evacuare quante più persone possibile", ha detto Vadim Lyakh in un'intervista alla Reuters, secondo quanto riporta il Guardian. Aggiungendo che "144 persone sono scappate oggi, inclusi 20 bambini". Sloviansk è uno dei principali centri abitati dell'oblast di Donetsk ancora sotto controllo ucraino. Il bombardamento di oggi ha provocato almeno 2 morti e 7 feriti.

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Mosca: “Armi occidentali a Kiev finiscono sul mercato nero”

Il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha affermato che alcune delle armi che l'Occidente sta inviando all'Ucraina stanno finendo sul mercato nero. Lo riporta il Guardian. Shoigu ha affermato che l'Ucraina ha ricevuto finora più di 28.000 tonnellate di carichi militari e alcune di queste armi occidentali sono apparse in Medio Oriente. Il Guardian precisa che il ministro non ha fornito alcun dettaglio a sostegno delle sue dichiarazioni.

"Secondo le informazioni a nostra disposizione, alcune delle armi straniere fornite dall'Occidente all'Ucraina si stanno diffondendo nella regione mediorientale e stanno anche finendo sul mercato nero", ha sottolineato il ministro della difesa russo.

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Mariupol, solo il 3% dei residenti ha accesso all’acqua potabile

Solo il 3% dei residenti di Mariupol ha accesso all'acqua potabile. Lo ha reso noto Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco della città dell'Ucraina meridionale occupata dai russi. I residenti sono costretti a prelevare l'acqua ovunque "anche dalle fognature", ha aggiunto la stessa fonte, che ieri aveva lamentato la mancanza di medici in città. Lo riporta il Guardian.

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Zelensky: “Non siamo nella Nato, ma dobbiamo proteggerci”

"L'Ucraina non è nella Nato. E quando abbiamo cercato di avviare la campagna di adesione, abbiamo ricevuto una risposta negativa anche alla richiesta di un Piano d'azione per l'adesione. Ma questo non è un motivo per fermarci. Abbiamo bisogno di un sistema di garanzie di sicurezza, di uno spazio così sicuro che possa essere efficace anche in condizioni in cui non siamo nell'Alleanza".

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Mattarella a Maputo: “Ue pronta a aiuti per la crisi di cibo con la guerra in Ucraina”

"Abbiamo parlato dell'aggressione russa che sta provocando il ritorno in questo millennio del fatto che un Paese più grosso possa aggredire uno più piccolo. La Ue è pronta a aiutare i Paesi in difficoltà per la crisi alimentare". Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel palazzo presidenziale di Maputo a fianco del presidente del Mozambico Filipe Jacinto Nyusi.

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Mosca: “Creati due corridoi per export di grano nel Mar Nero”

La Russia ha realizzato due corridoi nel Mar Nero e nel Mar d'Azov per facilitare l'esportazione di grano: lo ha reso noto il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu, secondo quanto riporta RIA Novosti. "Stiamo adottando una serie di misure per garantire la sicurezza della navigazione nelle acque del Mar Nero e del Mar d'Azov - ha detto il ministro -. Il pericolo di mine nelle acque del porto di Mariupol è stato completamente eliminato". 

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Mosca: “Operazione speciale terminerà con il raggiungimento degli obiettivi”

"L'operazione speciale in Ucraina si concluderà con il completo raggiungimento di tutti i compiti, oggi la priorità è preservare la vita e la salute della popolazione militare e civile russa". Lo ha affermato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu in una teleconferenza a Mosca, come riportano le agenzie russe. 

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Mosca: “Eliminate 150 truppe ucraine a Kharkiv”

I russi hanno eliminato con armi di precisione fino a 150 truppe ucraine e 12 pezzi di equipaggiamento a Kharkiv. Lo riferisce il bollettino quotidiano del ministero della Difesa russo, come riporta Tass. 

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Kiev: “Ridurre l'accesso russo al trasporto marittimo”

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha esortato oggi la comunità internazionale a ridurre l'accesso russo al trasporto marittimo: "L'economia della Russia orientata all'esportazione dipende fortemente dal trasporto marittimo fornito da flotte straniere. Esorto i partner: limitare l'accesso della Russia ai loro servizi e indebolire la macchina da guerra di Putin. Dopotutto, ciò che la Russia esporta davvero nel mondo oggi è morte, crisi e bugie", ha scritto Kuleba sul suo account Twitter. 

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Bombe sul Donetsk, due civili uccisi in 24 ore

Due civili sono stati uccisi e altri quattro sono rimasti feriti a causa dei bombardamenti da parte delle forze russe nella regione ucraina di Donetsk nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto su Facebook il capo dell'amministrazione regionale e militare, Pavlo Kyrylenko, secondo quanto riporta Ukrinform. "La Russia sta uccidendo civili! Il 4 luglio, i russi hanno ucciso due civili nella regione di Donetsk a Bakhmut. Altre quattro persone sono rimaste ferite", ha scritto Kyrylenko.

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Kiev, missili sulla regione di Sumy, 6 feriti

Sei persone sono rimaste ferite ieri nella regione di Sumy, nell'est dell'Ucraina, in seguito a due attacchi delle forze russe: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Dmytro Zhyvytskyi, secondo quanto riporta la Ukrainska Pravda. L'esercito di Mosca ha lanciato missili contro una scuola nel villaggio di Esman ferendo quattro persone. Altre due persone sono rimaste ferite in attacchi contro uno dei villaggi della vicina comunità di Bilopillia. Nel vicino villaggio di Nova Sloboda, inoltre, non si segnalano feriti o vittime ma sono state distrutte con colpi di mortaio una struttura commerciale e reti elettriche.

(Unioneonline)

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