Segna un punto di svolta la vicenda della campionessa di scacchi Sara Khadim al-Sharia, che ha preso parte al Campionato mondiale 2022 in Kazakistan senza indossare l'hijab obbligatorio. Secondo quanto hanno riferito al quotidiano spagnolo El Pais due fonti a lei vicina, la giovane intende trasferirsi in Spagna, dove possiede un appartamento.

Le fonti hanno inoltre precisato di non sapere se la campionessa - che è sposata e ha una figlia - abbia già ottenuto un permesso di soggiorno spagnolo grazie alla sua proprietà, o se abbia chiesto o intenda chiedere asilo politico. Oltre a Sara Khadem, anche Atousa Pourkashiyan ha gareggiato a capo scoperto, come riferisce il sito web di informazione antiregime IranWire.

Il regime iraniano intanto non arretra e annuncia che intende infliggere ai manifestanti arrestati durante le proteste scattate dopo la morte di Mahsa Amini punizioni esemplari.

Come se non bastassero le condanne a morte già comminate ed eseguite, il capo della magistratura iraniana Gholamhossein Mohseni Ajeei ha chiesto, nel corso della riunione del Consiglio supremo, «punizioni deterrenti» per chi viola la legge con le manifestazioni non autorizzate. E non solo, le punizioni devono essere inflitte il prima possibile, affinché il messaggio, oltre ad essere ben chiaro, sia anche il più possibile tempestivo.

Ma anche i dimostranti non sembrano intenzionati a mollare, considerato che da settembre si sono svolte più di 1.200 marce di protesta in 161 città, afferma l'agenzia di stampa iraniana degli attivisti per i diritti umani Hrana, secondo la quale, fino allo scorso 7 dicembre, sono 508 le persone uccise e tra di esse almeno 69 bambini.

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata