Scontri tra manifestanti palestinesi e polizia israeliana sulla Spianata delle moschee a Gerusalemme. Secondo quanto riferisce la Mezzaluna Rossa citata dai media, il bilancio è di almeno 90 feriti, di cui 40 portati in ospedale e almeno due in gravi condizioni. Secondo fonti palestinesi ci sono anche decine di fermi. Anche tre agenti israeliani sono rimasti feriti nei violenti scontri. 

Fedeli islamici, che celebrano oggi il secondo venerdì del Ramadan, hanno organizzato un corteo nella Spianata, sventolando bandiere di Hamas e attaccando le forze di sicurezza israeliane con sassi e fuochi di artificio ad altezza d'uomo. Alcune decine di persone si sono poi barricate nella Moschea al-Aqsa.

Secondo la polizia l'intervento degli agenti si è reso necessario per impedire che sassi cadessero nella sottostante spianata del Muro del Pianto.

Migliaia di agenti sono stati dislocati a Gerusalemme per mantenere il controllo della situazione, visto che da stasera si celebra anche la Pasqua ebraica e la tensione tra Israele e palestinesi è ai massimi livelli. Dopo i 4 attacchi terroristici palestinesi che in circa due settimane hanno fatto 14 vittime, l'esercito israeliano ha avviato una serie di operazioni in Cisgiordania, in particolare a Jenin nel nord dei Territori, per colpire basi e sequestrare il grande numero di armi illegali in circolazione, come spiegato dal premier Naftali Bennett.

La reazione dei palestinesi non si è fatta attendere: in tutta la Cisgiordania si sono registrate violente manifestazioni con scontri e sparatorie. Ieri mattina, proprio vicino a Jenin, 2 manifestanti palestinesi sono stati uccisi: tra questi un minore di 14 anni che - ha spiegato l'esercito - avrebbe lanciato bottiglie Molotov contro i soldati. Il bilancio delle ultime 36 ore riferisce di un totale di 6 dimostranti palestinesi uccisi, per lo più sostenitori di Fatah, il partito del presidente Abu Mazen.

(Unioneonline/D)

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