Matteo Salvini ha chiesto 20mila euro di risarcimento a Valerio Ferrandi, antagonista milanese di area anarchica, finito sotto processo con l'accusa di diffamazione e minacce.

Attraverso un profilo fake, il giovane aveva risposto a un post scritto dal leader della Lega su Facebook il 25 aprile del 2016.

"Salvini, in nome della bellezza e dell'intelligenza. Fai un gesto nobile. Sparati in bocca. Ps: prima o poi verrai appeso a un lampione, ne sei consapevole?", aveva scritto sul social network.

Nel procedimento il vicepremier si è costituito parte civile nel procedimento, avanzando una richiesta per danni.

"In una giornata sacra come il 25 aprile - ha detto fuori dall'aula Ferrandi - il signor Salvini dovrebbe evitare le consuete provocazioni. La mia non era una minaccia ma un invito a studiare la storia per evitare che si ripeta".

Il prossimo 30 gennaio sarà sentito il ministro dell'Interno.

(Unioneonline/F)
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