Chiusa per mesi in un armadio, dalla quale le permettevano di uscire in rarissime occasioni: una decina da novembre 2023 al marzo scorso. E il grave stato di denutrizione in cui versava Kinsleigh Welty, 5 anni, l’ha portata alla morte.

Sua madre, il compagno e la nonna sono stati arrestati.

La storia dell’orrore arriva da Indianapolis. Qualche settimana fa una donna, Toni McClure, 29 anni, ha chiamato il 911 perché la figlioletta, ha detto al numero di emergenza, sembrava in stato di incoscienza. Quando l’ambulanza è arrivata nell’abitazione, la bimba era in condizioni gravi: pesava meno di 10 chili e appariva gravemente malnutrita. Portata in ospedale, è morta poco dopo. Dall’autopsia sono emersi elementi inequivocabili: sul corpo di Kinsleigh c’erano pidocchi, feci, e nell’armadio sono stati ritrovati urina, i resti di un panino, delle bottigliette di acqua.

La madre e il compagno, interrogati, hanno prima negato ogni responsabilità poi hanno ammesso di aver rinchiuso la bambina. La donna, in particolare, ha detto che voleva che la figlia «uscisse» dalla sua vita. Gli altri bambini presenti in casa erano a conoscenza delle condizioni in cui la sorella viveva.

L’armadio, stando a quanto riferito dal compagno della mamma, era stato utilizzato per rinchiudere la bimba dal novembre dell’anno scorso e davanti alla porta avevano sistemato una grande cassettiera.

La vicenda ha suscitato ampio dolore e anche molte polemiche perché nel 2018 la polizia aveva fatto un sopralluogo nella stessa abitazione scoprendo una neonata – probabilmente la stessa Kinsleigh – che viveva con i fratellini tra escrementi e spazzatura. La madre era stata in carcere per un breve periodo, poi aveva continuato la sua vita. Nessuna autorità, insomma, le aveva sottratto la custodia dei minori.

(Unioneonline/s.s.)

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