Riforma delle pensioni, la Francia non ci sta: sciopero nei trasporti, Paese in ginocchio
Il premier Philippe continua a trattare, ma i macchinisti rifiutano l'appello alla treguaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Quindicesimo giorno consecutivo di sciopero in Francia contro la riforma delle pensioni voluta dal presidente Emmanuel Macron.
E ora, con il Paese paralizzato a causa della protesta dei macchinisti, sono in molti a temere di non riuscire a muoversi per le feste.
Dopo averli incontrati ieri,il premier Edouard Philippe riceve nuovamente i sindacati per continuare a trattare, ma i manifestanti rifiutano addirittura l'appello alla tregua anche solo per Natale.
Per oggi, sono previsti appena 2 TGV (Treni ad alta velocità) su 5, 4 treni regionali su 10 e un Transilien (i treni regionali dell'Ile-de-France, la regione di Parigi) su quattro.
Sulla metro parigina sono 6 le linee completamente chiuse e altre 8 funzionano a singhiozzo.
I treni suburbani RER A e RER B (quest'ultimo collega il centro di Parigi con gli aeroporti di Orly e Roissy-Charles-de-Gaulle) circolano solo all'ora di punta.
Questa mattina, intorno alle 7:50, erano 320 i chilometri di ingorghi intorno a Parigi, secondo il sito di informazione stradale Sytadin.
I sindacati CGT, Force ouvrière, CFE-CGC, Solidaires FSU, continuano a chiedere il ritiro del sistema universale a punti e promettono azioni fino a fine dicembre. Mentre il sindacato riformista CFDT, fortemente contrario alla controversa disposizione sull'"età di equilibrio" a 64 anni, si mostra più aperto al dialogo e in molti sperano che quello di oggi sia il giorno del compromesso che sblocchi la situazione, anche se nulla è ancora detto.
(Unioneonline/v.l.)