Il Guinness dei primati toglie a Reinhold Messner la corona di Re degli ottomila: dal 2024 l’alpinista non figurerà più come il primo ad aver scalato tutti i quattordici 8mila senza ossigeno imbottigliato (e alcune cime scalandole pure più di una volta).

Ad incidere sull’esclusione la modifica di alcune linee guida, ovvero che la cima di una montagna va raggiunta e documentata in modo verificabile: secondo un confronto topografico con anche immagini riprese dai droni effettuato dal cronista tedesco di alpinismo Eberhard Jugalski, Messner non sarebbe stato in piedi sulla cima dell’Annapurna nel 1985. Così, Messner avrebbe scalato solo tredici dei quattordici ottomila.

Ieri, la “frecciata” di Messner era arrivata via social: l’alpinista aveva postato una foto con la didascalia “La meta non è la vetta ma la strada. Il mio alpinismo non conosce record”.

«Sciocchezze», arriva invece oggi la replica del 79enne affidata all’Ansa. «In primis – precisa – non ho mai rivendicato nessun record, perciò non mi possono disconoscere nulla. Inoltre, le montagne cambiano. Sono passati quasi 40 anni, se qualcuno è salito sull'Annapurna di certo siamo stati io e Hans».

La polemica era già scattata nel 2022, dopo che Eberhard Jurgalski aveva portato alla luce dei dubbi – dopo una ricerca con foto e droni – specificando che solo tre dei 44 alpinisti presenti negli elenchi ufficiali avrebbero scalato davvero tutti i 14 ottomila.

Il problema riguardava specialmente quattro montagne: Annapurna, Broad Peak, Manaslu, Dhaulagiri. Queste infatti non hanno una cima definita, ma una cresta di neve e ghiaccio, e dunque trovare la cima specifica potrebbe essere su queste cime complicato.

Proprio Messner, già lo scorso anno, aveva spiegato che quando si tratta di ghiaccio e neve le cime sono in continuo mutamento. 

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata