"L'affaire Regeni è stato un abuso, interpretato da alcuni come il risultato di una rivalità tra il Mid, il dipartimento di Intelligence militare e la National Security".

Sono le rivelazioni contenute in documenti riservati pubblicati dal sito investigativo francese Disclose, e ripresi oggi dal quotidiano la Repubblica.

Il sito si riferisce a un cablo dell'ambasciata francese al Cairo del 30 ottobre del 2017. Disclose, scrive Repubblica, "ha lanciato un'inchiesta sui rapporti tra Parigi e il regime di Al Sisi. A partire dalla vendita da parte di tre aziende francesi di alcuni software che hanno permesso di intercettare miliardi di comunicazioni telefoniche e internet, localizzando le posizioni degli utenti: un sistema di sorveglianza di massa che il Cairo avrebbe sfruttato per arrestate migliaia di oppositori politici e dissidenti".

"Il software - continua il quotidiano - è stato utilizzato proprio nel momento in cui Giulio Regeni era al Cairo”. E conferma “che fosse spiato illegittimamente dalla National Security, il servizio segreto civile egiziano, prima di essere rapito il 25 gennaio del 2016 e poi ucciso".

"Dai cablo emersi dall'inchiesta di Disclose - viene ancora riportato - emergono due circostanze: che la Francia dava per certa da subito nell'affaire Regeni la responsabilità diretta della sicurezza nazionale (...) che beneficia di una rete di informatori estremamente densa e che utilizza queste informazioni come strumento di pressione. Esattamente quello che è accaduto con Giulio che fu tradito da un ambulante che aveva contattato per la sua ricerca universitaria".

Inoltre, "dai cablo emerge come il presidente francese Emmanuel Macron abbia parlato sì con l'Egitto in alcuni casi di diritti umani (...). Ma nel documento non si fa mai cenno all'omicidio Regeni nonostante nel marzo del 2016 il Parlamento europeo avesse approvato una risoluzione durissima sulla vicenda". 

(Unioneonline/v.l.)

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