Tre bambine sono state trovate morte sotto le macerie di una casa a Tripoli, in Libia, colpita in un raid aereo.

L'attacco, avvenuto nel sobborgo di Furnaj e attribuito all'aviazione del signore della guerra Khalifa Haftar, ha scatenato la reazione di condanna del governo di concordia nazionale libico.

In una dichiarazione diffusa nelle ultime ore, il Consiglio presidenziale ha dichiarato che l'operazione ha seminato il "terrore tra gli abitanti".

Il governo di Tripoli ha chiesto all'Unsmil, la Missione dell'Onu in Libia, di proteggere i civili e sollecitato le organizzazioni internazionali a "documentare questi crimini che violano il diritto umanitario internazionale".

Anche l'Unsmil ha reagito definendosi "sconvolta" da questo attacco e condannandolo "nei termini più forti possibile". "Ancora una volta - si legge in una nota - i bambini innocenti pagano il prezzo finale".

"L'Unsmil - la conclusione - ribadisce che non starà a guardare mentre si commettono crimini di guerra e si perdono vite innocenti quasi ogni giorno. Ed esorta i Paesi membri e le competenti istituzioni internazionali ad esercitare tutti gli sforzi possibili e a prendere tutte le misure necessarie per mettere fine alle ripetute e flagranti violazioni del diritto umanitario internazionale in Libia".

(Unioneonline/D)
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